Partecipa alle iniziative referendarie "Cambiamo Noi" e "#giustiziagiusta"

Non c’è Pace Senza Giustizia è impegnata, insieme al Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, ed alle altre associazioni costituenti, in una campagna in favore dello stato di diritto e la democrazia in Italia. In particolare, le iniziative “Cambiamo Noi” e “#giustiziagiusta” mirano a riportare al centro del dibattito i diritti civili, la grave condizione della giustizia italiana e la pesante situazione politica, attraverso dodici quesiti referendari.

 
Cambiamo Noi

Il primo e il secondo quesito sono relativi all’immigrazione, per abrogare il reato di clandestinità, che punisce una condizione anziché una condotta, e per eliminare quelle norme che incidono sulla clandestinizzazione e precarizzazione dei lavoratori migranti.
 
Il terzo riguarda il divorzio breve e intende eliminare i tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere il divorzio, così da diminuire il carico sociale e giudiziario che grava sui cittadini e sui tribunali in termini di costi e durata dei procedimenti.

Il quarto è relativo, invece, alla libertà di scelta nella destinazione dell’8x1000 ed è volto a restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini circa la quota relativa sull’8x1000 (attualmente più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno, ridistribuita alle confessioni religiose).
 
Il quinto quesito riguarda la “decarcerizzazione” delle violazioni per fatti di lieve entità, della normativa sugli stupefacenti. Essendo impossibile una vera legalizzazione – per convenzioni internazionali stipulate dall’Italia – l’intento è quello di evitare la pena detentiva per fatti di lieve entità, ferma restando la sanzione penale pecuniaria.

Infine, il sesto è relativo all’abolizione del finanziamento pubblico partiti, riattivato attraverso i cosiddetti “rimborsi elettorali”, aggirando il voto plebiscitario dei cittadini nel 1993.
 
Per maggiori informazioni o per attivarsi sui referendum 2013 “Cambiamo Noi” visita il sito web www.cambiamonoi.it
 

 
#giustiziagiusta
 
Per la responsabilità civile dei magistrati, perché non si ripetano più casi come quelli di Enzo Tortora, processi-mostro al termine dei quali i responsabili non pagano mai, e perché in tempi rapidi il cittadino possa ottenere il giusto risarcimento per danni e per le ingiustizie patite (due diversi quesiti referendari).
 
Per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo, affinché centinaia di magistrati dislocati nei vertici della Pubblica Amministrazione tornino alle loro funzioni originarie, così da smaltire l’enorme quantità di processi accumulati, destinati inesorabilmente alla prescrizione.

Contro l’abuso della custodia cautelare. Attualmente migliaia di cittadini vengono arrestati e restano in carcere in attesa di processo per mesi, in condizioni degradanti e di palese violazione della dignità umana. Il quesito ha come obiettivo che il carcere preventivo, ovvero prima della sentenza di condanna, si applichi solo per reati gravi.

Per l’abolizione dell’ergastolo, poiché la detenzione deve avere come finalità la rieducazione del condannato. Si tratta di un principio di civiltà giuridica in clamorosa contraddizione con il carcere a vita e il “fine pena mai”.

Per la separazione delle carriere dei magistrati, perché è un diritto del cittadino essere giudicato - come avviene in tutte le democrazie occidentali - da un “giudice terzo”, obiettivo ed imparziale. Obiettività ed imparzialità che si ottiene, come diceva Giovanni Falcone, solo separando le carriere del Pubblico Ministero e del Giudice.

 
Per maggiori informazioni su tale iniziativa referendaria visita il sito web www.referendumgiustiziagiusta.it

 
Infine, l’Associazione Luca Coscioni, che da anni promuove la libertà di ricerca scientifica, sostiene una proposta di legge di iniziativa popolare, affinché ciascuno possa decidere della propria vita e anche del proprio fine vita tramite l’eutanasia. In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire rischia fino a 12 anni di carcere. Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la nostra volontà è costantemente violato. Con l’iniziativa “eutanasia legale”, si intende promuovere una proposta di legge di iniziativa popolare che regoli l’eutanasia ed il testamento biologico.

Per maggiori informazioni visita il sito http://www.eutanasialegale.it/