Kenya/NPSG: i negoziati non devono premiare la violenza. L'impunita' non e' una possibilita’ per i crimini commessi sotto la legge internazionale

Roma/Nairobi, 14/02/2008

Le violazioni su larga scala dei diritti umani e delle leggi penali internazionali commesse in Kenya durante il periodo post elettorale hanno portato alla morte di più di mille persone, all’esodo di circa mezzo milione di persone e ad una situazione umanitaria critica. Mentre continuano i negoziati, mediati da Kofi Annan a Nairobi per una risoluzione alla situazione attuale, Non c’è pace senza giustizia richiama tutti i partiti del Kenya e la comunità internazionale per dichiarare senza ambiguità che questo tipo di violazioni non ammettono alcuna amnistia e che stabilire le responsabilità deve essere il compito centrale di qualsiasi risoluzione politica. Qualsiasi accordo basato sull’impunità è un invito ad ulteriori violenze ed aprirà una spirale di orrori ricorrenti e continui che dovrebbero al contrario essere evitati.
Non C’è Pace Senza Giustizia, che ha già fornito una simile consulenza di “conflict-mapping” in Sierra Leone e in Kosovo, sta attualmente collaborando con la KNCHR, un’Istituzione Nazionale indipendente per i Diritti Umani fondata con un atto del Parlamento nel 2002, per documentare e indagare le violenze post-elettorali. L’obbiettivo delle indagini sarà quello di determinare se gli episodi di violenza sono avvenuti spontaneamente o pianificati a priori, quali crimini sono stati commessi contro la legge internazionale, e a chi sono imputabili le responsabilità maggiori per quanto riguarda l’incitamento, la pianificazione, i fondi e la direzione degli atti di violenza.
Le indagini condotte dal KNCHR e NPSG, i cui risultati verranno resi pubblici verso la fine di marzo,
saranno la base per portare avanti persecuzioni penali nazionali o provvedimenti da parte di altri meccanismi nazionali o internazionali finalizzati a stabilire le responsabilità.
 
Dichiarazione di Sergio Stanzani, Presidente di Non C’è Pace Senza Giustizia
 
“Supportiamo pienamente la richiesta della KNCHR di stabilire le responsabilità. Speriamo e ci auguriamo che il lavoro al momento portato avanti dalla Commissione Nazionale del Kenya per i Diritti Umani e da Non c’è Pace senza Giustizia, di indagare e documentare gli episodi di violenza, possa essere un punto di partenza per altri meccanismi finalizzati a stabilire le responsabilità con lo scopo di riportare la pace attraverso la giustizia e la responsabilità.
Nel contesto dei negoziati attualmente in atto tra il partito del presidente Mwai Kibaki e l’opposizione di Raila Odinga finalizzati a stabilire un accordo sui temi politici più eclatanti, mediati dall’ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, la Comunità Internazionale deve dare il suo supporto al lavoro fatto dal KNCHR per ripristinare lo stato di diritto e per assicurare la maggiore possibile individuazione della responsabilità dei crimini commessi nel prolungato periodo di violenze successe alle elezioni politiche del 2007.
Non c’è Pace Senza Giustizia da inoltre il benvenuto alla Missione di Accertamento dell’Alta Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, e invita la suddetta Commissione ad assicurarsi che il proprio lavoro possa rinforzare ed essere complementare a quello intrapreso dalla Commissione Nazionale del Kenya per i Diritti Umani.
Mentre diamo il nostro supporto ai processi di individuazione della responsabilità nonchè ai negoziati al momento in atto, Non c’è Pace senza Giustizia teme che i recenti inviti ad una “riconciliazione” possano essere sfruttati come uno strumento per incoraggiare ulteriori violenze dal momento che vengono interpretati come una promessa di impunità.
Non c’è Pace senza Giustizia invita tutte le parti a fare sì che l’impunità non sia un opzione per quei crimini commessi sotto la legge internazionale o per serie violazioni dei diritti umani e sottolinea che qualsiasi sarà il meccanismo stabilito per trattare gli episodi di violenza non dovrà essere usato come una difesa dalla persecuzione per i maggiori responsabili delle violenze commesse in Kenya.”
 
Per ulteriori informazioni contattare Antonella Dentamaro, tel. +39-06-68803791, cell. +39-380-6128382, email: adentamaro@npwj.org / Alison Smith: +254 736 748 977 (in Kenya), e-mail: asmith@npwj.org