NPSG e la coalizione Ban FGM accolgono la decisione dell'ECOSOC quale fondamentale passo nella campagna per una risoluzione ONU che bandisca universalmente le MGF

New York, 28 luglio 2012

 
Nel quadro della sessione annuale ordinaria che si è conclusa il 27 luglio 2012, il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (United Nations Economic and Social Council ECOSOC) ha adottato all’unanimità il progetto di decisione della Commissione sulla condizione delle donne che raccomanda che il problema delle mutilazioni genitali femminili (MGF) sia ripreso in esame dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite durante la prossima sessantasettesima sessione come parte della voce in agenda “Avanzamento delle donne”.-
 
Questa Decisione della Commissione sulla Condizione delle Donne e la sua adozione da parte dell'ECOSOC sono il risultato della leadership e della determinazione del Gruppo Africano presso le Nazioni Unite per richiamare l’attenzione di tutto il mondo sul problema delle Mutilazioni Genitali Femminili, e seguono la Campagna per una messa al bando universale delle MGF, punta di lanci di una Coalizione in continua espansione, composta da Non c'è Pace Senza Giustizia (NPWJ), il Comitato Inter-Africano sulle pratiche tradizionali che colpiscono la salute di donne e bambini (IAC), e le ONG la Palabre, Manifesto 99 e Equality Now.
 
Dichiarazione di Alvilda Jablonko, coordinatrice del Programma MGF di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
 “Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme agli altri membri della coalizione BanFGM, elogiano l’adozione da parte di ECOSOC del progetto di decisione della Commissione sulla Condizione delle Donne, che segna un ulteriore passo nella campagna internazionale per promuovere la leadership globale nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili come una violazione palese e su larga scala dei diritti fondamentali delle donne e delle ragazze.
 
“In vista della prossima sessione del Consiglio del Comitato Consultivo dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, che si terrà il 6 – 10 agosto 2012, il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito e Non c'è Pace Senza Giustizia hanno presentato una dichiarazione scritta per chiedere al Consiglio dei Diritti Umani di esprimere in modo inequivocabile una condanna universale della comunità internazionale nei confronti di questa deleteria pratica, supportando le azioni di quegli Stati Membri e attivisti che sono stati in prima linea nella lotta contro le MGF sia a livello nazionale, e, in maniera crescente, internazionale.    
 
È arrivato il momento per tutti gli stati di assumersi responsabilità e dare ascolto alle voci degli innumerevoli gruppi per i diritti umani, associazioni delle donne e singoli sostenitori che sostengono una battaglia quotidiana per contrastare questa dannosa pratica e lavorare per la sua eliminazione. Ci aspettiamo dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’adozione entro la fine di quest’anno, alla sua 67esima sessione, di una Risoluzione che ponga al bando le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo, atto che dimostrerebbe il forte impegno della comunità internazionale per i diritti umani e particolarmente nei confronti dei diritti delle donne e delle ragazze. “
 
 
Campagna Ban FGM
Negli ultimi anni, i membri della Coalizione Ban FGM hanno collaborato a diverse iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale riguardo la necessità di una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che bandisca questa violazione dei diritti umani, raccogliendo il supporto di attivisti dei diritti umani, organizzazioni delle donne, parlamentari e rappresentanti dei governi di tutta l’Africa e L’Europa.
 
 
Per ulteriori informazioni, contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del programma MGF, su ajablonko@npwj.org - telefono +32 2 548 39 13; o Nicola Giovannini, Coordinatore Affari Pubblici su ngiovannini@npwj.org - telefono: +32 2 548 39 15.