NPSG condanna la repressione delle forze di sicurezza egiziane contro gli attivisti dei diritti umani

Bruxelles Roma, 30 dicembre 2011

 
Il 29 dicembre 2011, i procuratori e gli agenti di polizia egiziani hanno effettuato irruzioni nelle sedi di 17 ONG locali ed internazionali, che si battono per la democrazia ed i diritti umani, trattenendone temporaneamente gli impiegati ed ispezionando il contenuto dei loro computer, all'interno di un'indagine sui finanziamenti stranieri di tali organizzazioni in violazione della legge egiziana, voluta dal Consiglio Supremo delle Forze Armate (CSFA).

Tra i gruppi oggetto dei controlli c'erano gli uffici locali di organizzazioni di stanza negli Stati Uniti, come l'International Republican Institute (IRI), il National Democratic Institute (NDI) e Freedom House, e di organizzazioni tedesche come la Konrad Adenauer Foundation.
 
Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c'è Pace Senza Giustizia:
 
“Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) chiedono alle autorità politiche e giudiziarie egiziane di terminare immediatamente la campagna di persecuzione, intimidazione e restrizione a danno degli attivisti dei diritti umani. Le recenti azioni costituiscono una violazione degli impegni internazionali dell'Egitto derivanti dall'art. 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici.
 
“La repressione contro le organizzazioni per i diritti umani, la cui funzione è di sostegno alla transizione dell'Egitto verso uno stato democratico e aperto, costituisce una notevole battuta d'arresto, e ricorda campagne simili condotte sotto il precedente regime. Limitando diritti umani fondamentali, come la libertà di associazione, le autorità ad interim egiziane contraddicono manifestamente lo slancio della rivoluzione. Lontane dal porre le basi per un futuro fondato su valori democratici, stato di diritto e promozione e tutela dei diritti umani, esse proseguono sulla strada del vecchio regime.
 
“Sin dall'inizio della rivoluzione, la società civile – ridotta all'inesistenza sotto il precedente regime, tranne che nel caso di legami con il governo – è rifiorita. I gruppi che la compongono stanno dimostrando di essere una forza guida in questo processo di transizione, attraverso la mobilitazione delle persone e la promozione della loro partecipazione nella vita pubblica, aspetto cruciale per conferire loro la forza di abbracciare e sostenere la democrazia.
 
“Soltanto accettando pienamente e battendosi per i valori ed i principi della democrazia, così come sostenendo quegli uomini e quelle donne coraggiosi che, in nome degli stessi principi, hanno subito la tortura sotto Mubarak ed hanno poi posto in essere la Rivoluzione di Primavera, le autorità ad interim egiziane potranno tenere accesa la fiamma della Rivoluzione ed assicurare che istituzioni liberali e democrazia crescano come autentiche aspirazioni nazionali.”
 
 
Per ulteriori informazioni, si prega di contattare Gianluca Eramo, email geramo@npwj.org, telefono +1 212 9802558, o Nicola Giovannini, email ngiovannini@npwj.org, telefono +32 2 548 39 15.