Workshop nazionale in Senegal per promuovere un’attuazione efficace della risoluzione ONU che vieta le mutilazioni genitali femminili

12 Mag, 2015 | Comunicati Stampa

Dakar, Senegal, 12 maggio 2015

Il 12 Maggio 2015, Non c’è Pace Senza Giustizia, in collaborazione con La PalabreCOSEPRATFemnetSenegal, l’Association des Jusristes Senegalaises e il Comitato Inter-Africano per le Pratiche Tradizionali riguardanti la Salute di Donne e Bambini (IAC), ha indetto un workshop nazionale a Dakar, Senegal, finalizzato alla promozione dell’attuazione della Risoluzione 69/150 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che richiede un divieto a livello globale delle mutilazioni genitali femminili.

Il workshop si è tenuto sotto l’alto patrocinio del Ministero senegalese per le Donne, la Famiglia e l’Infanzia ed è stato organizzato con il supporto del Ministero italiano degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale e dell’UNICEF. Tra i partecipanti vi erano rappresentati governativi di alto livello, parlamentari e attivisti della società civile del Senegal, così come rappresentanti delle agenzie ONU e  di altre organizzazioni internazionali e missioni diplomatiche.

Oltre all’obiettivo di consolidare la volontà politica delle autorità senegalesi nei confronti dell’implementazione della risoluzione 69/150, il Workshop ha fornito un’opportunità per analizzare e valutare i meccanismi nazionali destinati appositamente a proteggere donne e bambine dalle MGF e a identificare inoltre adeguate misure per migliorare le strategie esistenti, affrontando le violazioni del divieto di procedere a MGF e aumentando la capacità della polizia, della gendarmeria e del sistema giudiziario di garantire la conformità con la legge.

La legge senegalese che vieta le MGF risale al 1999, e oltretutto, la Cositituzione del 22 gennaio 2011 stabilisce che il diritto all’integrità della persona debba essere garantito e protetto, con particolare riguardo a ogni forma di mutilazione fisica. Analogamente ad altri paesi nei quali le MGF vengono commesse, la lotta contro la violazione di questo diritto umano richiede un incremento della cooperazione e un’azione sinergica tra le istituzioni e le organizzazioni della società civile che si concentrano sulle MGF, realizzando un lavoro che prevenga e condanni l’aumento di questo trattamento, che miri a un rafforzamento rigido ed efficace della legge che proibisce le MGF e che assicuri tanto la protezione delle vittime della pratica quanto la responsabilità per gli autori.

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Rassegna stampa:

Per ulteriori informazioni è possible contattare Alvilda Jablonko, Coordinatrice del Programma Genere e Diritti Umani di NPSG, all’indirizzo  ajablonko@npwj.org / +32 494 533 915 o Nicola Giovannini, al  ngiovannini@npwj.org  /+32 (0)2 548-39 15.