11ma ASP della CPI: NPSG chiede un più forte sistema di giustizia penale internazionale, attraverso sensibilizzazione ed intensificazione della presenza sul campo della CPI

14 Nov, 2012 | Comunicati Stampa

L’Aja, 14 novembre 2012

Dal 14 al 22 novembre 2012, l’Assemblea degli Stati Parte (ASP) della Corte Penale Internazionale (CPI) si riunirà a L’Aja per la sua undicesima sessione annuale. L’ASP vedrà la partecipazione di Stati Parte, Stati osservatori, organizzazioni internazionali e organizzazioni non governative, inclusa una delegazione dell’associazione radicale Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG)guidata dal Segretario Generale Niccolò Figà-Talamanca, il quale interverrà anche nel corso del Dibattito Generale dell’Assemblea di giovedì 15 novembre 2012. NPSG organizzerà inoltre diversi eventi paralleli su “Lo sviluppo di una Strategia di completamento per la CPI”, co-sponsorizzato dal Regno Unito e da tenersi il 17 novembre; “Giustizia di Transizione nella regione MENA”, insieme a partner ed attivisti dei diritti umani di Libia, Tunisia, Bahrein e Siria, il 19 novembre; nonché sul “Tribunale per i Crimini Internazionali del Bangladesh” il 21 novembre 2012.

Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Dieci anni fa non c’era nessun organismo internazionale permanente con giurisdizione sui crimini di diritto internazionale: il fatto che ora ci sia una Corte Penale Internazionale, dove prima non esisteva nulla, e che è rimasta in vita nonostante la forte opposizione è di per sé un successo. Le vittime e le popolazioni che hanno sofferto direttamente o indirettamente violazioni di diritto internazionale, oggi possono potenzialmente vedere riconosciuta  la loro sofferenza, diversamente da quanto accadeva 10 anni fa. Come superstiti aventi diritti, piuttosto che come oggetto di compassione, hanno anche un importante strumento di difesa su cui poter puntare e di fronte al quale poter ritenere i loro governi responsabili, siano essi Stati parte o meno.

Fondamentalmente, il successo della Corte non può essere misurato attraverso il numero di indagini, azioni penali o condanne. Il successo non è dato dai numeri, ma si misura sull’importanzadella Corte e sull’impatto che esercita a livello politico globale e nazionale, nelle menti dei potenziali criminali e nella vita delle vittime e delle popolazioni che hanno subito reati di diritto internazionale. Per mantenere e rafforzare la sua importanza e il suo impatto, la CPI deve avere i denti: deve, cioè, avere sufficienti risorse e sostegno ed essere sufficientemente efficace ed efficiente, perché possa costituire una minaccia reale e non solo una ‘tigre di carta’.

Per dare ulteriori forze alla promessa di giustizia, tutti gli Stati parte devono adempiere agli obblighi previsti dallo Statuto di Roma e cooperare pienamente con la CPI, soprattutto garantendo l’esecuzione di tutti i suoi mandati di arresto ancora in sospeso. Non possiamo – e non dobbiamo – dimenticare che ci sono ancora numerosi latitanti: il loro arresto e la loro rapida sottoposizione a processo è il minimo che le loro vittime meritano. Tutti gli Stati membri devono garantire che non vi sarà alcun rifugio sicuro, in qualsiasi parte del mondo, in cui presunti criminali di guerra possano nascondersi.

Se, da un lato, gli Stati parte e la comunità internazionale hanno un ruolo fondamentale nel garantire che la CPI non diventi inefficace, dall’altro, la Corte deve anche migliorare i propri metodi di lavoro. La CPI non deve infatti tralasciare che le sfide risiedono principalmente nel rafforzamento del proprio impatto sulle persone, attraverso un lavoro di sensibilizzazione ed una cresciente presenza sul campo, due settori in cui sono stati compiuti indubbiamente importanti progressi, ma che rimangono infelicemente inadeguati alle esigenze della CPI e alle promesse che deve mantenere.

La CPI non può sperare di svolgere un ruolo efficace nelle indagini e nei procedimenti solo attraverso la propria presenza a L’Aja. Ampliare il numero di uffici sul campo e migliorare la collaborazione con gli attivisti dei diritti umani e le comunità colpite nei diversi Paesi consentirebbe innegabilmente alla stessa CPI di superare i propri limiti ed errori, e rispondere in un modo che sia adeguato alla natura o alla misura dei crimini commessi.

Anche fornire fin dall’inizio una maggiore sensibilizzazione alle popolazioni interessate e incoraggiare la partecipazione delle vittime, in particolare delle persone più vulnerabili come donne e bambini, costituisce un mezzo importante per svolgere il ruolo più importante del mandato della Corte, ovvero dare un senso di giustizia condivisa e di attribuzione delle responsabilità ai suoi costituenti principali, vale a dire le vittime dei crimini su cui indaga e che persegue.

Questi sforzi avranno, nei prossimi anni, un impatto enorme sulla capacità della CPI di assicurare un lascito positivo e duraturo, ripristinando la fiducia nello Stato e nelle istituzioni di diritto e costruendo una pace sostenibile, nei Paesi in cui opera e per il modo in cui viene percepita.

Esortiamo gli Stati Parte a tenere conto di ciò nel corso del dibattito, in occasione di questa 11ma sessione della ASP, e di prendere le giuste decisioni che permetteranno alla Corte di rispondere alle esigenze e alle aspettative di milioni di persone che guardano alla giurisdizione della CPI per trovare giustizia e riparazione. ”

NPSG e la Corte Penale Internazionale
Non c’è Pace Senza Giustizia, che è uno dei membri fondatori della Coalizione di ONG per la Corte Penale Internazionale (Coalition for the International criminal Court – CICC) e che è stata una delle organizzazioni in prima linea per promuovere la costituzione e l’entrata in vigore della Corte Penale Internazionale permanente e continua a lavorare per la sua ratifica universale, ha partecipato a tutte le sessioni della ASP, fin dalla sua prima sessione nel 2002, anno in cui è stata istituita la CPI.

Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith asmith@npwj.org o +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-3915