Bahrein: NPSG ritiene le autorità responsabili di ogni forma di rappresaglia nei confronti dei difensori dei diritti umani

27 Mag, 2012 | Comunicati Stampa

Bruxelles-Roma, 27 maggio 2012
Il 25 maggio 2012, il Gruppo di lavoro sulla Rivista Periodica Universale (Universal Periodic Review – UPR) del Bahrein, convocato sotto gli auspici del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite, ha adottato la sua relazione di valutazione sullo stato di avanzamento della tutela dei diritti umani nel Paese. Questo rapporto contiene le preoccupazioni espresse dalla maggior parte dei 67 Stati che partecipano alla sessione UPR sui diritti umani e sulle violazionidelle libertà fondamentali, nonché sulla raccomandazione 176, rivolta al governo del Bahrein. Il Presidente del Consiglio dei Diritti Umani (HRC), Laura Dupuy Lasserre, ha colto l’occasione per esprimere le sue preoccupazioni circa la Campagna mediatica di intimidazione in Bahrein contro gli attivisti dei diritti umani e contro i membri dell’opposizione che hanno partecipato alle attività del Consiglio dei Diritti Umani, e ha esortato le autorità bahreinite a prevenire tali atti nonché a fornire una protezione adeguata in tal senso.Tra i difensori dei diritti umani del Bahrein, citati dal Presidente del Consiglio dei Diritti Umani per essere stati oggetto di minacce, vi sono Lamees Dhaif, Sayed Hadi AlMosawi, Jalila AlSalman, Taha Alderazi e Faisal Hayat; ognuno di loro ha preso parte a un incontro sul tema “Verso la giustizia per il Bahrein”, organizzato il 21 maggio 2012 dal Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT), in collaborazione con Non c’è Pace Senza Giustizia (NPWJ), presso l’Ufficio delle Nazioni Unite in occasione della sessione UPR sul Bahrein.

 

Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

 
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano fermamente l’attuale campagna di intimidazione e minacce, attuata sia attraverso media controllati dallo Stato che con altri mezzi, contro gli attivisti dei diritti umani del Bahrein e contro i membri dell’opposizione presenti alla sessione UPR che sono testimoni della deplorevole situazione dei diritti umani nel loro Paese.

 

“Come dichiarato dal Presidente del Consiglio dei Diritti Umani, ogni tentativo di intimidazione o rappresaglia contro persone o gruppi che cooperano con i meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani, come l’UPR, non è coerente con le consolidate e fondamentali politiche di partecipazione democratica che ispirano l’azione delle Nazioni Unite.

 

“La dichiarazione rilasciata il 26 maggio 2012 dal Ministro degli Interni del Bahrein, annunciando che, al loro ritorno nel Paese, questi ultimi sarebbero stati interrogati e che potrebbero essere intraprese a loro carico azioni legali, dimostra ancora una volta l’incapacità del regime nel rispondere favorevolmente alle raccomandazioni del Consiglio dei Diritti Umani. I componenti dell’opposizione politica del Bahrein continuano a subire l’esclusione o la negligenza, con ciò viene ostacolando significativamente la possibilità che possa verificarsi un qualsiasi cambiamento significativo per il futuro politico del Paese, sia nel breve, che nel lungo termine.

 

“Se il governo è sincero con riguardo alle riforme, se si è veramente impegnato a rispondere alle esigenze e richieste del popolo del Bahrein per i diritti politici e la partecipazione, deve proteggere, piuttosto che negare, i diritti fondamentali dei suoi cittadini: la libertà di espressione deve essere rispettata e protetta, tutti coloro che sono ancora in carcere come prigionieri di coscienza dovrebbero essere rilasciati immediatamente e senza condizioni, e dovrebbero essere stabiliti credibili meccanismi di attribuzione delle responsabilità in grado di affrontare i continui abusi.

 

“Finora, il popolo del Bahrein ha perseverato nella ricerca di un Paese libero e democratico. Il successo nel raggiungimento di questo obiettivo richiederà il sostegno degli attori locali e internazionali. Oggi è ancora più urgente che la comunità internazionale rispetti il suo dovere e la responsabilità di proteggere coloro che vengono minacciati per aver sostenuto apertamente la fine della cultura storica di impunità, che, invece, ancora oggi, rimane intatta nel Paese.

 

“Esortiamo la comunità internazionale a chiedere che il Bahrein si conformi alle sue responsabilità ed attui tutte le misure necessarie per garantire che i cittadini possano impegnarsi attivamente nella riforma democratica e contribuiscano all’ingresso del loro Paese in un futuro basato sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani fondamentali.

Per ulteriori informazioni, contattare Isabelle de Ghellinck all’indirizzo  IDeGhellinck@npwj.org o al numero +32-494-533 912 – Nicola Giovannini all’indirizzo  ngiovannini@npwj.org o  al numero  +32-2-548-39 15.