La delegazione bahreinita con questi incontri ha colto l’opportunità per far luce sull’attuale situazione di deterioramento dei diritti umani nel paese. Mentre il governo continua a dichiarare pubblicamente di stare lavorando per una riforma, i fatti dicono palesemente il contrario. A seguito delle elezioni legislative e municipali tenutesi lo scorso novembre, che vennero boicottate e denunciate come illegittime e che esclusero i principali partiti di opposizione, il regime sta perseverando nelle sue pratiche repressive e ritorsive, invece che impegnarsi in un dialogo aperto e reale che possa ottenere il consenso nazionale su un serio programma di riforme.
Illustri attivisti della società civile e difensori dei diritti umani sono ancora esposti quotidianamente a molestie, detenzioni e imprigionamenti arbitrari, maltrattamenti e processi ingiusti e politicamente motivati che portano a rigide sentenze, solo per aver partecipato a dimostrazioni pacifiche o per aver criticato i funzionari del governo. L’arresto e la detenzione di Sheikh Ali Salman, Segretario Generale di Al Wefaq, il più grande partito di opposizione in Bahrain, dimostra inoltre l’ininterrotta determinazione delle autorità a sopprimere ogni dissenso politico e ogni richiesta non violenta per riforme democratiche significative, stato di diritto e rispetto dei diritti umani nel paese.
La delegazione bahreinita ha sottolineato chiaramente inoltre la necessità di supporto e impegno in ogni parte della regione, essenziale per poter portare il paese sulla giusta strada e che aiuterà ad assicurare al Bahrain la democrazia e lo stato di diritto, riportando pace, stabilità e sviluppo. La risposta della comunità internazionale al continuo e violento assalto alle libertà civili e politiche del paese è stata finora debole e sorda alle difficoltà dei cittadini del Bahrain. E’ arrivato il momento per la comunità internazionale di fare immediati passi concreti per far si che le autorità del paese siano tenute a rispondere e a compiere i loro obblighi sotto le norme e le leggi internazionali dei diritti umani.
Il progetto di Non c’è Pace Senza Giustizia in Bahrein
Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) supporta le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani bahreiniti nel loro sforzo di promuovere una riforma politica non violenta e democratica in Bahrein. Si concentra nell’assistenza dei difensori e dei promotori di diritti umani al fine di assicurare un’attribuzione di responsabilità effettiva ed autentica, per le violazioni dei diritti umani passate e presenti, anche tramite presenza, monitoraggio e documentazione.
Per ulteriori informazioni contattare Gianluca Eramo all’indirizzo geramo@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3915.