Il 12 luglio 2013, il Re cambogiano Norodom Sihamoni ha concesso il perdono a Sam Rainsy, leader dell’opposizione cambogiana e membro del Consiglio Generale del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito.
In quanto leader del Sam Rainsy Party (SRP), Rainsy è fuggito dalla Cambogia in esilio in Francia alla fine del 2009, poco prima di essere condannato in contumacia a 11 anni di carcere sulla base di accuse politicamente motivate, tra le quali falsificazione di carte e istigazione alla discriminazione razziale. Da quando ha creato il suo partito politico nel 1995, Rainsy è stato oggetto di attentati, minacce, intimidazioni, cause penali e cause civili.
Il Perdono Reale gli consentirà dunque di fare ritorno in Cambogia in vista delle elezioni del 28 luglio. Tuttavia, Sam Rainsy, considerato come il principale sfidante all’attuale Primo Ministro Hun Sen, è stato rimosso dal registro elettorale e non è in grado di concorrere come candidato nelle elezioni generali, a meno che il Parlamento non modifichi la legge.
Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG):
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) accolgono il perdono reale per Sam Rainsy come un piccolo passo sulla strada di ancorare il futuro della Cambogia sulla riconciliazione nazionale e la democrazia.
“Sono ancora fortemente necessarie riforme coerenti e significative per garantire elezioni libere, eque e credibili per la Cambogia, come promesso dagli accordi di pace di Parigi. Alla vigilia delle elezioni, che si terranno il 28 luglio 2013, alcune questioni non possono essere ignorate: l’indipendenza della Commissione elettorale nazionale (che è attualmente controllata dal Partito popolare cambogiano); parità di accesso ai mezzi di comunicazione per i partiti politici, e il conflitto di interessi nel processo di registrazione degli elettori in corso da consigli comunali eletti.
“Il Sam Rainsy Party è sinonimo di integrità, verità e giustizia, qualità che sono assolutamente necessarie in Cambogia di oggi, se si tratta di superare il suo passato e diventare la vera democrazia che la popolazione sta richiedendo. Il primo passo è quello di dare un senso al Perdono del Re, riconoscendo e facendo valere il diritto di Sam Rainsy di partecipare pienamente alla vita politica del suo paese. Siamo solidali con il nostro buon amico, un membro del Consiglio Generale PRNTT, che ha sempre sostenuto i principi fondamentali della non violenza, anche a fronte di oppressione fisica e legale. NPSG e il PRNTT chiedono al Parlamento cambogiano e ai decision-makers cambogiani, di reintegrare Sam Rainsy nel registro elettorale e di permettergli di esercitare i propri diritti e di dare al popolo della Cambogia la possibilità di partecipare a un processo veramente democratico “
Dichiarazione di Sam Rainsy, leader del Cambodia National Rescue Party e SRP:
“Sono molto grato al Re Norodom Sihamoni per avermi concesso la grazia che mi permette di tornare in Cambogia e concorrere alle elezioni previste per il 28 luglio. Questo è un passo nella direzione della riconciliazione nazionale cambogiana sulla base della democrazia.
“So di non aver mai fatto niente di male. Sarei tornato anche in assenza di un perdono per evidenziare la condizione della democrazia nel mio Paese. Il mio ritorno non è che un passo di un lungo cammino verso il raggiungimento dell’autodeterminazione per la Cambogia. Elezioni libere ed eque sono un elemento essenziale di ogni democrazia degna di questo nome. Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani, Surya P. Subedi, ha indicato che la Commissione Elettorale Nazionale (CEN), controllata dal Partito Popolare Cambogiano, deve essere rivista. Soltanto così una democrazia degna di questo nome potrà esistere in Cambogia. Il mio ritorno non è sufficiente perché si tengano elezioni libere e giuste in Cambogia, come previsto dagli Accordi di Pace di Parigi, né fa progredire la riforma della CEN.
“Nel breve tempo che abbiamo a disposizione, spero di poter incontrare i miei connazionali per discutere delle loro preoccupazioni e di poter parlare con i leader di tutti i partiti politici su quale sia la soluzione migliore per il futuro della Cambogia.”
Per maggiori informazioni è possible contattare Nicola Giovannini al ngiovannini@npwj.org o al +32 (0)2 548-3915.