Cooperazione transatlantica: NPSG accoglie con favore la strategia dei parlamentari dell’UE e degli Stati Uniti per rafforzare la lotta contro l’impunità per le violazioni dei diritti umani

25 Mag, 2021 | Comunicati Stampa

Bruxelles, 25 maggio 2021

Oggi si è tenuta la riunione inaugurale della commissione interparlamentare strategica UE-USA sui diritti umani. Questo primo incontro fa parte di un ciclo di riunioni organizzate congiuntamente dagli eurodeputati della sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo (DROI), dalla Commissione di Helsinki degli Stati Uniti (United States Helsinki Commission) e dalla Commissione per gli affari esteri della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

NPSG accoglie con favore questa iniziativa congiunta che sottolinea una modalità d’agire comune in difesa dei diritti umani. Il ciclo di incontri è indubitabilmente un’opportunità significativa per rafforzare la cooperazione transatlantica, per promuovere i diritti umani a livello globale, per promuovere gli sforzi bilaterali e risposte coordinate UE – USA – anche attraverso sanzioni – al fine di combattere impunità, minacce alla pace e alla stabilità.

In particolare, come evidenziato durante l’incontro proprio a fronte degli interessi comuni UE – USA, entrambi le parti hanno sottolineato la necessità di mettere in atto e azioni maggiormente coordinate contro gli abusi e le minacce alla pace commessi in particolare nella regione del Golfo.

Secondo quanto detto dalla commissione interparlamentare strategica sui diritti umani, anche il conflitto nello Yemen – dove sono state chiaramente documentate prove di massicce violazioni dei diritti umani e crimini di guerra, tra cui il bombardamento mirato di civili – necessita una maggiore attenzione.

Benché sia molto positivo che, come dichiarato gli Stati Uniti non venderanno armi se consapevoli che saranno usate per la guerra in Yemen è però particolarmente negativo sia che l’accordo sulle armi concordato dalla precedente amministrazione americana con gli Emirati Arabi Uniti probabilmente rimarrà in essere, sia che molti Stati membri dell’UE abbiano continuato indisturbati a vendere armi agli EAU e all’Arabia Saudita – nonostante una risoluzione del Parlamento europeo che chiedesse loro di smettere di farlo.

Sui punti appena citati auspichiamo un maggiore coordinamento di azioni tra i comitati europei e statunitensi al fine di rafforzare il loro impatto sull’arresto delle future vendite di armi che è noto essere destinate a conflitti in cui vengono commesse atrocità contro i civili, proprio come nello Yemen.