CPI: Dopo Mladić, altra vittoria della giustizia sull’impunità

8 Giu, 2011 | Comunicati Stampa

L’Italia sembra finalmente volersi dotare degli strumenti legali che le consentirebbero di cooperare pienamente con la Corte Penale Internazionale, adeguando l’ordinamento interno allo Statuto di Roma.

Con un clamoroso ritardo di quasi un decennio, la Camera dei Deputati oggi ha compiuto il primo passo approvando in prima lettura una proposta di legge che mira proprio a sanare quel vulnus normativo che, per intenderci, impedisce all’Italia di arrestare e tradurre all’Aja il presidente sudanese Bashir, se questi dovesse trovarsi a passare sul nostro territorio nazionale.
Come Partito Radicale e Non c’è Pace Senza Giustizia, avendo condotto una lunga campagna che nell’arco di un decennio, attraverso un lavoro capillare presso le capitali, è riuscita a garantire il raggiungimento del numero di ratifiche necessarie a rendere la Corte operativa, non possiamo che accogliere con grande soddisfazione questo importante passo avanti.

Dopo l’arresto del generale Ratko Mladić, la giustizia penale internazionale guadagna un altro punto sulla vendetta e sull’impunità.

Per l’Italia, che ospitò nel 1998 la Conferenza Diplomatica che concepì lo Statuto di Roma, oggi è una giornata importante, che speriamo preluda ad un impegno serio delle forze politiche, specie di maggioranza, affinché la proposta di legge non si perda nei meccanismi della navetta fra le due Camere, o si areni in Commissione, ma venga al contrario rapidamente approvata anche dal Senato.

Per informazioni contattare Sabrina Gasparrini, tel.06.67064685, sgasparrini@npwj.org