Giustizia per la Siria : L’alba di una nuova speranza

4 Lug, 2017 | Comunicati Stampa

Bruxelles, 4 luglio 2017

La nomina della giurista francese Catherine Marchi-Uhel per dirigere il Meccanismo Internazionale, Imparziale ed Indipendente (MIII o Meccanismo) per sostenere l’inchiesta e il processo sui crimini commessi in Siria marca un passo importante verso la giustizia e verso il ricorso per le vittime dei conflitti in Siria.

Il MIII è stato stabilito ufficialmente dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite guidata da Liechtenstein lo scorso dicembre con un sostegno senza precedenti dagli Stati membri delle Nazioni Unite per le vittime in Siria di fronte ad una mancanza d’azione dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La nomina di ieri dà vita alla risoluzione UNGA che stabilisce il Meccanismo e dimostra il peso delle aspettative, speranze e paure.

Con il compito di sostenere le ricerche, raccogliere informazioni da una grande varietà di risorse, includendo la Commissione d’Inchiesta dell’ONU sulla Siria, e preparare la documentazione processuale, il meccanismo ha la possibilità di porre una base solida per i procedimenti penali futuri, sia in una corte nazionale che in una corte internazionale. Qualunque documentazione processuale sarà usata, il Meccanismo ha la possibilità di fare una differenza reale tramite il modo in cui si svolge il suo lavoro.

Il Meccanismo dovrebbe lavorare con la Società Civile Siriana che documenta i crimini e le infrazioni, come se fossero partners, sostenendoli nel loro lavoro e impegnando il popolo Siriano più generalmente. In tal modo, può rendersi conto pienamente del suo potenziale per assicurarsi dell’utilità del lavoro delle Organizzazioni della Società Civile Siriana e dare speranza al popolo siriano che i crimini fatti contro di loro non saranno senza reazioni.

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) sollecita il Meccanismo ad applicare il suo compito con questi obbiettivi come guide principali; adottare procedure e protocolli che aderiscono agli standard internazionali massimi, includere la catena di custodia, interrogarsi sui loro standard, gestire i rischi del personale e dei testimoni, ed occuparsi della politica che si occupa dei bambini e dei crimini contro i bambini, di altri gruppi vulnerabili e di altri crimini processati; e di imparare dalle esperienze delle corti internazionali e dai tribunali, particolarmente sensibilizzandoli, e adattandoli alla loro situazione.

Il Meccanismo continua ad avere bisogno del sostegno della Comunità Internazionale per riempire il suo compito. Fino a Giugno 2017, gli Stati membri dell’ONU hanno impegnato 6 milioni USD su un valore stimato a 13 milioni USD richiesti per l’avvio e per le operazioni del primo anno del Meccanismo. Mentre diamo il benvenuto alle nuove strategie della Società Civile per le raccolte di fondi includendo l’iniziativa di finanziamento dalla gente (link: http://www.crowd4justice.org/en/); stabilito da « Adotta una Rivoluzione », siamo ormai assicurati che il Meccanismo è completamente finanziato e che si basa definitivamente sui paesi che l’hanno creato. Dovrebbero muoversi verso un sistema di contributi valutati e su una constante base di finanziamento in modo che il Meccanismo faccia il suo lavoro e riempi il suo compito come promesso al popolo Siriano.

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– Per ulteriori informazioni contattare: Alison Smith (Direttrice del Programma Giustizia Penale Internazionale) all’indirizzo mail asmith@npwj.org o al numero +32-2-548 39 12 oppure Nicola Giovannini (Responsabile ufficio stampa) all’indirizzo mail ngiovannini@npwj.org o al numero +32 2 548 39 15.

– Visita la pagina speciale dedicata al Progetto di NPSG su Giustizia di Transizione e Attribuzione delle Responsabilità in Siria