Newsletter mensile di Non c’è Pace Senza Giustizia – numero di marzo

23 Mar, 2012 | Comunicati Stampa

Bruxelles – Roma – New York, 23 marzo 2012

All’interno dell’edizione di marzo della newsletter di Non c’è Pace Senza Giustizia, gli articoli principali sono dedicati alla Campagna BanFGM e, soprattutto, ai risultati della 56ma sessione della Commissione sulla Condizione delle Donne dell’ONU (CSW), che si è conclusa il 15 marzo 2012. Facendo seguito alla storica Decisione dei Capi di Stato africani adottata al termine del summit dell’Unione Africana (UA) che si è tenuto a Malabo, Guinea Equatoriale, nel luglio 2011 e che ha richiesto ufficialmente che il tema della mutilazioni genitali femminili (MGF) sia preso in considerazione dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella sua prossima 67ma sessione, la Decisione del CSW rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’ambito della campagna internazionale per promuovere una leadership globale nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili, in quanto diffusa ed evidente violazione dei diritti fondamentali di donne e bambine. Non c’è Pace Senza Giustizia, insieme agli altri membri della Coalizione BanFGM, confidano che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adotti, entro la fine di quest’anno, nell’ambito della sua 67ma sessione, una Risoluzione che metta al bando le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo, decisione che contribuirebbe a dimostrare il forte impegno della comunità internazionale per i diritti umani, ed in particolare per i diritti di donne e bambine.

La newsletter di marzo si concentra anche sulla prima storica sentenza, emessa il 14 marzo 2012, della Corte Penale Internazionale (CPI) relativamente al procedimento contro Thomas Lubanga Dylo, che è stato riconosciuto colpevole di aver commesso il crimine di guerra consistente nell’aver arruolato ed impiegato bambini minori di 15 anni nei ranghi delle FLPC (Forze Patriottiche per la Liberazione del Congo), nonché di averli usati per la partecipazione attiva nelle ostilità nel periodo da settembre 2002 ad agosto 2003. Il primo verdetto della CPI, che rappresenta una pietra miliare nella sua giovane storia, così come una decisione cruciale per il riconoscimento dei diritti dell’infanzia, manda un messaggio univoco e deterrente a tutti coloro che ancora arruolano ed impiegano bambini in conflitti armati o che credono ancora di poterlo fare.

Particolare attenzione è dedicata anche alle recenti iniziative, organizzate da Al-Kawadibi Democracy Transition Center (KADEM), in collaborazione con Non c’è Pace Senza Giustizia, per promuovere l’instaurazione di processi di giustizia transitoria in Tunisia. I seminari che sono stati organizzati, il 6 ed il 12-13 marzo, nell’ambito dell’Accademia di Giustizia Transitoria erano diretti a tutti i principali stakeholders, compresi membri dell’Assemblea Costituente e del Ministero dei Diritti Umani e della Giustizia Transitoria (HRTJ Ministry), che sono direttamente coinvolti nei continui sforzi atti ad affrontare le violazioni commesse sotto il precedente regime autoritario e contribuire così alla costruzione di un futuro basato sull’accountability.

Per ulteriori informazioni, contattare Nicola Giovanni all’indirizzo ngiovanni@npwj.org, oppure al numero +32 (0)2 548 39 15.