NPSG accoglie la storica sentenza della Corte Speciale per la Sierra Leone nel processo a Charles Taylor

26 Apr, 2012 | Comunicati Stampa

Bruxelles-Roma-New York, 26 aprile 2012

 

La Corte Speciale per la Sierra Leone (Special Court for Sierra Leone – SCSL) ha emesso oggi la sentenza contro l’ex-Presidente liberiano Charles Taylor, il cui caso era iniziato il 4 giungo 2007 a L’Aja. Taylor è stato riconosciuto colpevole di essersi reso complice ed aver favoreggiato crimini di guerra, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni del diritto internazionale, e questo in virtù del suo ruolo di supporto ai gruppi ribelli della Sierra Leone durante il conflitto armato che ha avuto luogo nel Paese.
 

Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ed il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) plaudono l’odierna sentenza della Corte Speciale per la Sierra Leone come un passo storico nel processo di accountability per la popolazione della Sierra Leone e per la giustizia penale internazionale in tutto il mondo, essendo Charles Taylor il primo ex Capo di Stato giudicato da un tribunale internazionale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale ed i processi di Norimberga.

“La decisione di oggi, che attendevamo sin dalla messa in stato di accusa di Taylor nel 2003, manda un messaggio deterrente ed inequivocabile a tutti i leader di più alto rango che sono accusati di aver commesso gravi crimini in violazione del diritto internazionale: nessuno è al si sopra della legge, ma soprattutto tutti sono eguali di fronte alla legge, senza eccezioni di sorta.

“Gran parte di quanto riconosciuto dal verdetto di oggi era già stato evidenziato dalle conclusioni che NPSG aveva tratto al termine del suo Programma di Conflict Mapping condotto in Sierra Leone dal 2000 al 2004, in cui l’analisi della documentazione ottenuta da persone in tutto il Paese avevano dimostrato in maniera chiara che la campagna di terrore ed atrocità intrapresa dal Fronte Unito Rivoluzionario (Revolutionary United Front – RUF) fu diretta e supportata in prima persona dal Presidente della Liberia Charles Taylor, sia prima che dopo la sua Presidenza. La mappatura cronologica e geografica del conflitto ha fornito alla Corte Speciale elementi per stabilire prima facie la responsabilità per le violazioni del diritto internazionale umanitario.

“Come è stato ripetutamente affermato sin dal momento in cui l’idea era stata sollevata, il trasferimento di Charles Taylor a L’Aja avrebbe dato l’impressione di vanificare l’oggetto e lo scopo della Corte Speciale per la Sierra Leone. Ma la Sierra Leone ha avuto la lungimiranza di assicurare che la Corte sarebbe stata istituita a Freetown, nel Paese in cui i crimini sono stati commessi, così come di condurre un robusto programma di outreach e di pubblica informazione, in modo che la giustizia venisse fatta, e riconosciuta come essere stata fatta, da e per la popolazione della Sierra Leone. Nonostante queste riserve, la sentenza di oggi segna un passo importante nella lunga strada che la Sierra Leone ha di fronte a sé per il riconoscimento delle responsabilità per gli orrori del passato, e attendiamo con impazienza che giustizia venga fatta anche per i crimini commessi in Liberia”.

Per ulteriori informazioni, contattare Alison Smith all’indirizzo asmith@npwj.org  al numeror +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al numero +32-2-548-3915.

Non c’è Pace Senza Giustizia e la Sierra Leone
NPSG è da tempo impegnata in Sierra Leone, ed ha avuto un’importante presenza nel Paese dal 2000 al 2004, con un programma ad ampio raggio volto a contribuire al processo di attribuzione delle responsabilità per le violazioni del diritto penale internazionale. Il programma svolto in Sierra Leone ha effettivamente contribuito all’istituzione ed al funzionamento della Corte Speciale per la Sierra Leone, nonché a rafforzare la capacità della società locale di affrontare le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario. Il suo scopo principale era quello di aumentare la consapevolezza relativa alla portata delle norme di legge riguardanti i diritti umani ed il diritto umanitario all’interno del Governo della Sierra Leone e di altri stakeholders locali, compresi professionisti legali, società civile e la popolazione nel suo complesso, in modo da permettere loro di prendere parte ed influire sui processi volti a ristabilire e mantenere lo stato di diritto, la pace e la stabilità.