Siria / Campagna #Douma4: Liberiamo gli attivisti per i diritti umani

30 Mag, 2014 | Comunicati Stampa

30 Maggio 2014
Più di 50 organizzazioni della società civile (inclusa Non c’è Pace Senza Giustizia) hanno detto in una dichiarazione congiunta, rilasciata il 27 maggio 2014, che un’illustre attivista per i diritti umani e quattro suoi colleghi, che si pensa siano sotto la custodia di un gruppo dell’opposizione, devono essere rilasciati immediatamente.
Razan Zeitouneh, Wael Hamada, Samira Khalil e Nazem Hammadi sono stati rapiti il 9 dicembre 2013 a Douma, una città fuori Damasco sotto il controllo di diversi grupppi armati opposti al regime.

I gruppi armati che di fatto controllano Douma dovrebbero rilasciare gli attivisti, se si trovano sotto la loro custodia, o procedere con un’investigazione sulla loro scomparsa e impegnarsi per il loro rilascio, hanno proseguito le organizzazioni. I gruppi armati a Douma comprendono l’Esercito dell’Islam, guidato da Zahran Alloush, che mantiene una grande presenza militare nell’area. Anche i paesi sostenitori di questi gruppi e i leader religiosi che possono influenzarli dovrebbero spingere per il rilascio immediato e incondizionato degli attivisti e per la fine dei rapimenti.

Le organizzazioni hanno inoltre dichiarato che Zeitouneh e i suoi colleghi sono privati della loro libertà da più di sei mesi ormai, mentre le loro famiglie si preoccupano del loro destino e le loro comunità soffrono dell’assenza della loro importante attività e guida. I ribelli che hanno il controllo su Douma hanno la responsabilità nei loro confronti e nei confronti delle loro comunità di assicurare la loro liberazione.

Un gruppo di uomini armati ha sequestrato Zeitouneh; Hamada, il marito di Zeitouneh; Khalil e Hammadi nel loro ufficio al Centro per la Documentazione delle Violazioni (Violations Documentation Center – VDC) a Douma. Secondo quanto detto in una dichiarazione di VDC, il 9 dicembre un gruppo armato sconosciuto ha preso d’ssalto l’ufficio, confiscato computer e documenti e rapito i difensori dei diritti umani. Da allora non si sono avute informazioni sulla salute, posizione o condizione di Zeitouneh e del suo team; nessun gruppo ha rivendicato responsabilità sul loro sequestro o avanzato richieste in cambio del loro rilascio.

Alcuni mesi prima del suo rapimento, Zeitouneh aveva ricevuto delle minacce di cui aveva parlato sul sito d’informazione on-line Now Lebanon. A settembre aveva anche informato attivisti per i diritti umani fuori dalla Siria a proposito delle minacce ricevute da gruppi armati locali a Douma. Nell’aprile 2014, la famiglia di Zeitouneh ha rilasciato una dichiarazione in cui considerava Alloush responsabile per le condizioni della figlia e dei suoi colleghi, data la forte presenza che il gruppo mantiene all’interno dell’area.

Zeitouneh, avvocato fondatore di VDC e co-fondatore dei Comitati di Coordinamento Locale (Local Coordination Committees – LCC), una rete di gruppi civili locali che organizza e fornisce resoconti sulle proteste, è stata minacciata dal governo e da forze anti-governative per il suo lavoro sui diritti umani.
Zeitouneh e gli altri fanno parte di un numero di giornalisti e attivisti per i diritti umani che sono stati rapiti per mano di gruppi armati non-governativi in aree sotto il loro controllo. La loro continua detenzione si inserisce all’interno di una più ampia campagna di intimidazioni e molestie contro le persone che cercano di rivelare gli abusi di gruppi armati dell’opposizione in Siria.

Le organizzazioni hanno sollecitato sia il governo sia i gruppi armati dell’opposizione a smettere di arrestare, sequestrare e trattenere arbitrariamente persone per le loro attività pacifiche, giornalistiche e umanitarie – in linea con la Risoluzione 2139 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che richiede il rilascio di tutte le persone detenute arbitrariamente in Siria.
I gruppi armati che de facto controllano Douma dovrebbero fare tutto il possibile per facilitare la liberazione di attivisti e giornalisti pacifici, incluso negoziare con gruppi che si trovano all’interno e all’esterno di Douma e porre fine ai sequestri nelle aree sotto il loro controllo. Le organizzazioni hanno detto che i rapimenti di attivisti per i diritti umani da parte di gruppi armati in Siria costituiscono un assalto a quelle stesse libertà per cui i gruppi armati dell’opposizione dichiarano di lottare.

In ordine alfabetico, le organizzazioni co-firmatarie:

  1. Amnesty International
  2. Arabic Network for Human Rights Information (ANHRI)
  3. Association Tunisienne des Femmes Démocrates (AFTD)
  4. Al Waref Institute for Humanitarian Studies
  5. Dawlaty Foundation
  6. Damascus Center for Human Rights Studies
  7. Cairo Institute for Human Rights Studies
  8. Center for civil society and democracy in Syria (CCSDS)
  9. Collectif des Familles de Disparus en Algérie (CFDA)
  10. Euro-Mediterranean Human Rights Network
  11. Egyptian Initiative for Personal Rights (EIPR)
  12. Etana Syria
  13. Fraternity Center for Democracy and Civil Society
  14. Free Syrian Lawyers
  15. Front Line Defenders
  16. Freedom Days
  17. Friends for a NonViolent World
  18. Gulf Centre for Human Rights, Lebanon
  19. Human Rights Watch
  20. Human Rights Association of Turkey (Insan Haklari Derneği – IHD)
  21. Hivos
  22. Institute for War and Peace Reporting
  23. International Media Support (IMS)
  24. KISA Action for Equality, Support, Anti-racism
  25. Kvinna till Kvinna
  26. Kurdish Organization for Defending Human Rights and Public Freedoms (DAD)
  27. Lawyers for Lawyers
  28. Ligue Algérienne pour la défense des droits de l’Homme (LADDH)
  29. MAF
  30. Non c’è Pace Senza Giustizia
  31. PAX
  32. Reporters Without Borders
  33. Right to Nonviolence
  34. Samir Kassir Foundation
  35. Syrian Network for Human Rights
  36. Syria Justice & Accountability Center
  37. Syrian Nonviolence Movement
  38. Syrian Center for Media and Freedom of Expression (SCM)
  39. Solicitors International Human Rights Group
  40. Syrian Observatory For Human Rights
  41. Syrian Organization for Human Rights (Sawasyah)
  42. Syrian Kurdish Center  (S.K.C)
  43. Syrian Women Initiative for Peace and Democracy
  44. Syrian Civil Coalition
  45. Syrian Women Network
  46. Shabakat al-mar’a al-suria
  47. The Day After (TDA)
  48. The Lebanese Center for Human Rights (CLDH)
  49. The Syrian Center for Democracy and Development Rights SCDR
  50. The International Federation for Human Rights (FIDH), within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders
  51. Violations Documentation Center (VDC)
  52. World Organization against Torture (OMCT), within the framework of the Observatory for the Protection of Human Rights Defenders
  53. Women’s International League for Peace and Freedom (WILPF)

 

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