Oggi il procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI), Luis Moreno-Ocampo, ha richiesto l’autorizzazione alla Camera preliminare per aprire un’inchiesta sui crimini di guerra ed i crimini contro l’umanità commessi sul territorio della Costa d’Avorio, dal 28 novembre 2010.
La Costa d’Avorio  ha accettato la giurisdizione della Corte penale internazionale attraverso la presentazione della dichiarazione ai sensi dell’articolo 12 (3) dello Statuto di Roma nel 2003 e nuovamente nel 2011.

Dichiarazione di Alison Smith, consigliere legale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPWJ) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) si congratulano per la richiesta del Procuratore di aprire un’inchiesta per i crimini contro l’umanità e i crimini di guerra commessi in Costa d’Avorio. Tuttavia, la richiesta è limitata ad un’indagine sugli eventi successivi al 28 novembre 2010. Riteniamo l’indagine della CPI sull’estrema violenza scoppiata dopo le ultime contestate elezioni un passo fondamentale per essere certi che finalmente sia fatta giustizia in Costa d’Avorio. Tuttavia, ci preoccupa che il Procuratore abbia ristretto l’oggetto della sua richiesta, agli eventi che si sono verificati a partire dal novembre del 2010.

“La situazione in Costa d’Avorio è oggetto di un esame preliminare da parte dell’Ufficio del Procuratore della CPI (OTP) dal 1 ottobre 2003, quando l’allora presidente Gbagbo accettò la giurisdizione della Corte sugli eventi verificatisi da partir dal 19 settembre 2002. La storia della Costa d’Avorio dimostra che garantire l’impunità per crimini di grave entità promuove solo la continuazione di questi, da parte degli stessi criminali o di altri. Il popolo della Costa d’Avorio merita la possibilità di una pace duratura, che a sua volta richiede giustizia imparziale ed efficace.

“La CPI, insieme con il governo ivoriano, dovrebbe esplicitare il suo impegno a stare dalla parte delle vittime in Costa d’Avorio per i crimini commessi negli ultimi dieci anni, non solo quelli commessi negli ultimi 6 mesi. Per spezzare il ciclo di violenza e di impunità che affligge la Costa d’Avorio, si necessitano di forti ed immediate misure che dovrebbero  esser prese con urgenza per garantire che tutti gli autori delle violazioni dei diritti umani e fautori di crimini di diritto internazionale, compiuti contro la popolazione civile siano assicurati alla giustizia, indipendentemente dal loro rango o appartenenza politica .

“Chiediamo al Procuratore della CPI e al presidente Alassane Ouattara di indagare a fondo sull’insieme dei reati commessi dall’integrità delle forze in Costa d’Avorio dal 2002. Limitando l’indagine ai reati più recenti mentre è possibile indagare sui crimini dal 2002, si apre solo al Procuratore una via di parzialità nella scelta dei casi e delle persone da perseguire in una fase successiva. Premiamo affinché il Presidente Ouattara dimostri il suo pieno impegno per i diritti umani, come ha dimostrato accettando la giurisdizione della Corte, garantendo  ai sostenitori  di Gbagbo attualmente detenuti in Costa d’Avorio siano prontamente processati o rilasciati.

“Non c’è Pace Senza Giustizia e il Partito Radicale Non Violento Transnazionale e Transpartito chiedono inoltre alla corte di avviare attività di outreach quanto prima possibile. Con la richiesta del procuratore di avviare un’indagine per un periodo limitato di tempo rispetto alle violenze passate, c’è in questo momento un bisogno ancora maggiore di coinvolgere la popolazione della Costa d’Avorio in un dialogo bilaterale al fine di promuovere la comprensione dell’attività della Corte e di gestirne le aspettative, con attenzione particolare alle donne ed ai bambini”.

Per ulteriori informazioni, contattare Nicola Giovannini, tel +32 2 548 3915, email ngiovannini@npwj.org