Sicurezza digitale per la giustizia di transizione: NPSG conclude la Formazione sulla sicurezza digitale per gli attivisti siriani per i diritti umani

16 Gen, 2014 | Comunicati Stampa

Gaziantep, Turchia, 16 gennaio 2014

Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha condotto la “Formazione sulla sicurezza digitale – resistenza digitale” dal 14 al 16 gennaio 2014 nella città di Gaziantep, nel sud della Turchia , dove un certo numero di ONG internazionali e di organizzazioni internazionali si sono basate dall’inizio della crisi siriana. La formazione è stata organizzata con l’Unità del Consiglio di Amministrazione Locale (Local Administration Council Unit – LACU), un ramo del Consiglio Nazionale Siriano (Syrian National Council – SNC), il Centro di Documentazione delle Violazioni (Violation Documentation Center – VDC), il Kirkayak Art Center (KSM ) e Front Line Defenders. La formazione mira a introdurre i partecipanti alle tecniche e strategie per salvaguardare le comunicazioni digitali, tra cui la crittografia, l’archiviazione sicura di documenti e la gestione dei dati sensibili.

I partecipanti al corso includevano funzionari dei Centri Media dei Consigli Locali Siriani situati all’interno della Siria (da Hama e Homs) e della Turchia (che rappresentano la città di Idlib e il LACU), gli attivisti per la segnalazione e la raccolta di dati sulla violenza in atto dal VDC e altri rappresentanti di associazioni informali e ONG che lavorano all’interno del paese. A presentare il corso di formazione era Hadi al-Khateeb, Coordinatore del programma in Siria di NPSG ed esperto su questioni di sicurezza digitale. Prima di collaborare con NPSG, ha lavorato con Tactical Technology Collective per la sicurezza e la protezione di attivisti, organizzando e fornendo corsi di formazione sulla sicurezza digitale e protezione dei dati online.
Dopo tre anni di guerra e di violenza in Siria, la maggior parte dei media occidentali e delle organizzazioni internazionali che documentano le violazioni e i crimini in corso, utilizzano i rapporti di cittadini, giornalisti e attivisti siriani come loro principale fonte di informazione. Già minacciati da bombe e proiettili, rapimenti e torture, gli attivisti devono anche proteggersi dalle forze del regime e dai gruppi estremisti che riconoscono di essere in pericolo a causa di questa straordinaria documentazione. In questo contesto, la sicurezza digitale è essenziale, per coloro che stanno lavorando sul campo e quelli che stanno raccogliendo e conservando i dati sensibili all’estero. Il rischio di diventare vittima di attacchi digitali da unità di informazione specializzati è in aumento, con il conseguente pericolo di perdita di dati e di rivelare informazioni sulle origini e identità dei testimoni. Le minacce sono reali e gli attacchi informatici da parte di sostenitori del regime cosidetto “esercito siriano elettronico” sono in crescita. Questo gruppo di “hacker politici” che lavorano a sostegno del presidente siriano Bashar al- Assad ha già violato le più grandi piattaforme dei social media e dei servizi di posta on-line, così come skype e i media più importanti. Questo non solo per la diffusione/spam di propaganda pro regime, ma per tentativi di rubare dati sensibili per rintracciare l’identità delle fonti e degli attivisti.

Dopo una panoramica generale su come valutare le minacce digitali nel contesto siriano, al- Kahteeb ha affrontato diverse questioni relative alla sicurezza digitale: come memorizzare e crittografare i file e quali supporti open source sono disponibili on line, come rilevare intrusioni informatiche e come garantire non solo i computer portatili, ma anche le comunicazioni via internet. I partecipanti hanno analizzato l’importanza di password, antivirus, dispositivi anti-malware e software e hanno avuto esperienza pratica di tutti questi strumenti durante il training con il supporto e la guida di al- Kahteeb. I partecipanti hanno ricevuto un pacchetto di sicurezza digitale con le applicazioni open source da utilizzare per rendere sicuri i loro computer e la loro rete, e guide e manuali per garantire la loro protezione dopo il training.

Il seminario è stato arricchito da discussioni e confronti tra i partecipanti e il formatore sulle loro esperienze concrete, su come raccolgono dati e testimonianze in modo sicuro, con strumenti semplici e tutelando l’identità delle fonti e delle dichiarazioni riservate, sottolineando come un corretto e sicuro processo di documentazione è il primo passo per garantire un processo di responsabilizzazione effettiva per coloro che hanno commesso crimini.

Progetto di NPSG in Siria sulla giustizia e responsabilità 
Questo corso di formazione fa parte di un progetto di NPSG che mira ad assistere le organizzazioni e reti della società civile esistenti e nascenti a contribuire più efficacemente alla documentazione e alla discussione politica sulla giustizia di transizione siriana, che aiuterà inoltre il paese a dirigersi verso le istituzioni che abbraccino principi di democrazia e pluralismo e che offrano riparazione alle vittime, attribuzione delle responsabilità per le violazioni dei diritti umani e promozione della riconciliazione. Lo fa in parte attraverso la condivisione di informazioni e la formazione, e in parte attraverso il rafforzamento delle capacità tra gli attori della società civile siriana di ricevere e coordinare l’assistenza esterna, specialmente su questioni di giustizia transitoria e responsabilità.
L’obiettivo a lungo termine di questo progetto è quello di promuovere la democrazia e la tutela dei diritti umani incorporando la giustizia di transizione e responsabilità al processo decisionale sulla risoluzione dei conflitti e la stabilità, lo sviluppo e la pianificazione di ricostruzione in Siria.
L’obiettivo strategico del progetto è quello di sostenere la società civile siriana a giocare un ruolo attivo in materia di giustizia di transizione e di responsabilità includendo sostegno e documentando le violazioni dei diritti umani, tra cui ricezione, raccolta, collazione, confronto, elaborazione e memorizzazione in modo sicuro delle informazioni, documentazione, materiali e analisi allo scopo di stabilire ciò che è accaduto e ricostruire i processi decisionali che hanno comportato violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani in Siria dal marzo 2011.

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Per maggiori informazioni contattare Hadi Al- Khatib all’indirizzo email hadi@npwj.org o Nicola Giovannini a ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-3915.