Il 26 aprile 2012, la Corte Speciale per la Sierra Leone (Special Court for Sierra Leone – SCSL) ha riconosciuto l’ex Presidente della Liberia Charles Taylor colpevole di aver istigato e favorito la commissione di crimini di guerra, crimini contro l’umanità ed altre gravi violazioni del diritto internazionale nell’ambito del ruolo svolto nel supportare i gruppi ribelli della Sierra Leone durante il conflitto armato. Il Presidente Taylor è il primo ex Capo di Stato ad essere giudicato da un tribunale internazionale sin dai processi di Norimberga che hanno fatto seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ritiene che questa decisione rappresenti un evento storico nel processo di attribuzione delle responsabilità, per la popolazione della Sierra Leone ma anche per la giustizia penale internazionale in tutto il mondo. Significa che nessuno si pone al di sopra della legge, senza eccezioni. Serve anche ad inviare un messaggio deterrente a quei leader che ritengono ancora di poter commettere gravi crimini in violazione del diritto internazionale: anche coloro che si trovano ai più alti livelli della catena di comando saranno chiamati a rispondere delle loro azioni.
La sentenza su Taylor riflette le conclusioni della SCSL riguardanti le attività del Fronte Rivoluzionario Unito (Revolutionary United Front – RUF). Determinanti, per il verdetto prima facie della Corte Speciale sulle violazioni del diritto umanitario nel caso del RUF, sono stati i rapporti ONU sui diritti umani ed il Rapporto sulla Mappatura dei Conflitti prodotto da Non c’è Pace Senza Giustizia , che sono stati considerati come “utili e attendibili” per comprendere “lo sfondo e il contesto del conflitto, così come per giungere alle conclusioni generali”. Il Rapporto di NPSG era basato sul suo programma di mappatura dei conflitti condotto in Sierra Leone dal 2000 al 2004. In questa sede si erano analizzati documenti recuperati da persone chiave in tutto il Paese, e dimostrato molto chiaramente che la campagna di atrocità e terrore intrapresa dal Fronte Rivoluzionario Unito era stata diretta e sostenuta da Charles Taylor prima, durante ed anche dopo il termine della sua Presidenza. Mentre il trasferimento del Presidente Taylor ed il successivo processo a L’Aia potrebbero aver inviato segnali contrastanti ed aver allargato il divario tra la SCSL e la popolazione della Sierra Leone, sebbene minimizzato dagli sforzi messi in atto dalla SCSL con il suo programma di outreach, la sentenza emessa lo scorso mese costituisce un passo cruciale nella lunga strada della Sierra Leone verso l’attribuzione delle responsabilità per gli orrori commessi durante il conflitto armato.
Dopo l’emissione della sentenza a carico di Charles Taylor, Non c’è Pace Senza Giustizia continua a ribadire il suo impegno per l’attribuzione delle responsabilità per le violazioni del diritto penale internazionale, il diritto umanitario e la protezione dei diritti umani in Sierra Leone. Quest’anno ha visto il raggiungimento di diversi risultati in questo senso.
Alla fine di febbraio, NPSG ha incontrato a Freetown diversi attori chiave, compreso il Cancelliere della Corte Speciale per la Sierra Leone, per discutere temi legati all’Indagine sull’Impatto e l’Eredità della SCSL. Tale indagine è stata portata avanti da NPSG in collaborazione con Manifesto99, la Coalizione per la Giustizia e l’Accountability, l’Istituto della Sierra Leone per il Diritto Internazionale e la Rete delle ONG liberiane. Il suo proposito è quello di valutare l’impatto e l’eredità della SCSL in quanto principale meccanismo di attribuzione delle responsabilità per perseguire i principali colpevoli dei crimini commessi durante il conflitto in Sierra Leone a partire dal novembre 1996. Tale valutazione sarà effettuata grazie alla somministrazione di questionari, in Sierra Leone e Liberia, a gruppi specifici quali, tra gli altri, professionisti legali, attori politici, membri delle forze di sicurezza, società civile e privati cittadini scelti in maniera casuale. Nel corso di questa missione, NPSG ha anche preso parte ad un seminario sull’attuazione della legislazione della Corte Penale Internazionale (CPI), con rappresentanti da vari gruppi della società civile, l’Ordine degli Avvocati e la SCSL, ognuno dei quali ha sottolineato come l’attuazione delle disposizioni della CPI costituisca una parte fondamentale dell’eredità della SCSL. Il seminario ha evidenziato l’importanza per la Sierra Leone di rendere concrete tali disposizioni il prima possibile, ed ha permesso di discutere del possibile impatto che quest’azione potrebbe avere sul sistema giudiziario della Sierra Leone, così come delle strategie migliori per completare l’attuazione.
Il mandato della SCSL è prossimo al completamento e, tenuto conto che la sentenza a carico del Presidente liberiano Charles Taylor è ormai stata emessa, è particolarmente importante che la SCSL lasci una reale eredità in termini di giustizia, riconciliazione e stato di diritto, sia per il governo, sia per la popolazione della Sierra Leone e per future iniziative di giustizia penale internazionale in Africa.
Il programma di lunga data e di ampio raggio che NPSG conduce in Sierra Leone è concepito per contribuire all’attribuzione delle responsabilità per le violazioni del diritto penale internazionale. Il programma ha contribuito alla fondazione ed al funzionamento della Corte Speciale, così come al rafforzamento delle abilità della società della Sierra Leone nell’affrontare le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario. Negli scorsi anni, in Sierra Leone, NPSG ha anche lavorato su temi legati alla CPI, contribuendo a far attuare la sua legislazione e tenendo seminari e tavole rotonde. NPSG intende continuare il suo impegno in Sierra Leone, con il proposito di rendere il governo e gli attori locali in grado di prendere parte ed influenzare il processo per la restaurazione ed il mantenimento dello stato di diritto, della pace e della stabilità.
* Alison Smith è consigliere legale e Coordinatrice del Programma sulla Giustizia Penale Internazionale di NPSG