Sierra Leone: NPSG dice addio alla Corte Speciale per la Sierra Leone, con orgoglio per la partnership e gratitudine per un lavoro eccezionalmente ben fatto

2 Dic, 2013 | Comunicati Stampa

Bruxelles – Roma, 2 dicembre 2013

In una cerimonia tenutasi oggi presso la propria sede a Freetown in Sierra Leone, la Corte Speciale per la Sierra Leone (Special Court for Sierra Leone – SCSL) ha formalmente consegnato la storica sede dellaCorte ed il complesso circostante al governo della Sierra Leone, compinedo così i suoi ultimi passi verso la chiusura dell’istituzione. Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) ha partecipato alla cerimonia insieme a numerosi altri ospiti sostenitori di lunga data della Corte, provenienti sia dalla Sierra Leone e non solo. Sedici illustri giuristi hanno anche fatto giuramento – in qualità di giudici della Corte Speciale Residuale per la Sierra Leone, l’istituzione che subentra alla Corte Speciale dopo la sua chiusura.

Dichiarazione di Alison Smith, Consigliere Legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di Non c’è Pace Senza Giustizia:

“Nel giorno che segna formalmente la chiusura della Corte Speciale per la Sierra Leone, NPSG e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) riconosce il notevole lavoro di questa Corte, l’enorme impatto che ha avuto sulla popolazione della Sierra Leone e della Liberia e, soprattutto, le sue conquiste storiche nel processo di attribuzione delle responsabilità, per il popole della Sierra Leone e per la giustizia penale internazionale in tutto il mondo.

“Siamo orgogliosi di aver contribuito alla creazione e al funzionamento della Corte Speciale nel corso degli ultimi dodici anni. Già nel luglio 2000, quando la Corte Speciale fu concepita, molti hanno apertamente espresso scetticismo per il fatto che sarebbe stata un ostacolo per la pace, o perché non sarebbe stata in grado di avere un ruolo nella ricostruzione post-bellica o, addirittura, se ne valesse davvero la pena. Siamo quindi doppiamente orgogliosi che la Corte Speciale abbia resistito in questi anni e che abbia dimostrato che i critici si sbagliavano. Abbiamo visto il potenziale della Corte Speciale fin dall’inizio, dal distaccamento di nostri consulenti legali per assistere il governo, attraverso una sensibilizzazione a livello nazionale con la società civile prima che la Corte venisse istituita, un lavoro a stretto contatto con i membri della professione legale della Sierra Leone, al programma di mappatura dei conflitti che abbiamo implementato con i nostri partner della società civile al fine di raccogliere le storie di ciò che è accaduto durante il conflitto e cercare di contribuire a dare un senso a tutto questo. Siamo orgogliosi di aver fatto parte di questo viaggio insieme a tanti altri, tra cui amici e colleghi in Sierra Leone e presso la Corte Speciale, che occuperanno sempre un posto speciale nei nostri cuori e nelle menti.

“È un grande privilegio per noi essere stati fin dall’inizio con un’istituzione che, attraverso il completamento del suo mandato, ha portato un contributo essenziale alla lunga strada della Sierra Leone per porre fine all’impunità per gli orrori del conflitto armato avvenuto tra il 1996 e il 2002. Primo tra questi contributi è stato portare giustizia e riparazione alle vittime e alle popolazioni colpite. Questo ha inoltre dimostrato che lo stato di diritto – amato da molti cittadini della Sierra Leone, in particolare quelli che hanno supportato l’istituzione della Corte – ha un posto in Sierra Leone, ed ha avuto impatto sul sistema giuridico e giudiziario del paese.

“Per questo, vorremmo soprattutto rendere omaggio al compianto Robin Vincent,  primo Capo della Cancelleria della SCSL succeduto da Binta Mansaray, tuttora in carica, la cui lungimiranza ha portato la Corte fino alla sua chiusura con successo. Vorremmo anche rendere omaggio a tutti i procuratori della SCSL e tutti i suoi giudici, a S.E. Solomon E. Berewa, Procuratore Generale e Ministro della Giustizia durante i negoziati della SCSL; all’Ambasciatore Allieu I. Kanu, vice-Capo della Missione Permanente della Sierra Leone presso le Nazioni Unite durante i negoziati della SCSL, ai membri del Comitato di Gestione della SCSL nel corso degli anni, ed a tutti i membri del Working Group  della Corte Speciale, divenuta ora la Coalition for Justice and Accountability prima, e della Coalizione per la Giustizia e la Responsabilità, per l’enorme lavoro fatto per mantenere la Corte Speciale in piedi e in contatto con il popolo della Sierra Leone. La dedizione e la determinazione di tutte queste persone, che hanno lavorato insieme, affinché la SCSL sia parte integrante della ricostruzione post-conflitto del paese ha fatto la differenza, e non possono quindi essere ringraziati né riconosciuti a sufficienza.

“Criticamente, la sentenza definitiva nel processo di Charles Taylor emessa il 26 settembre 2013, dalla Camera d’Appello della SCSL ha anche segnato un risultato importante per la giustizia penale internazionale in tutto il mondo. Charles Taylor è stato il primo ex capo di Stato, il cui giudizio sia stato portato a termine da parte di un tribunale internazionale dalla  seconda guerra mondiale e i processi di Norimberga: questo è notevole in sé e per sé. Ancora più importante, la decisione ha portato un inequivocabile messaggio deterrente a quei leader intenzionatiacommettere gravi reati in violazione del diritto internazionale: nessuno è al di sopra della legge e anche quelli ai più alti livelli saranno chiamati a rispondere delle proprie azioni.

“Vorremmo anche ricordare che gli sforzi della SCSL per aprire un dialogo con le persone che hanno sofferto così tanto per mano di coloro che sono stati da essa incriminati e giudicati rimangono senza pari, consentendo non solo di fare giustizia ma anche di essere percepita dal popolo della Sierra Leone e della Liberia, attraverso radio, giornali e nelle aule dei tribunali. Come evidenziato da un recente sondaggio diretto da NPSG e dai suoi partner di Sierra Leone e Liberia, su richiesta della SCSL, la ragione principale per cui la SCSL ha avuto questo impatto è duplice: gran parte di questo successo può essere attribuito al lavoro della sezione di sensibilizzazione e alla visione stabilita durante le prime fasi della Corte, quale istituzione costruita su e reattiva alle aspettative e alle esigenze delle persone colpite da crimini su cui stava indagando e che perseguiva.

“Ora che la SCSL ha completato il suo mandato con successo, è essenziale che tutti gli sforzi e le misure necessarie siano effettuate per garantire che la SCSL lasci un’eredità significativa e consolidata per la giustizia, la riconciliazione e lo Stato di diritto. Questo è importante non solo per il governo ed il popolo della Sierra Leone e della Liberia, ma è anche fondamentale per le future iniziative internazionali di giustizia penale in Africa e nel mondo, compresa la Corte Penale Internazionale (CPI). La Corte Speciale Residuale per la Sierra Leone, che sostituisce la SCSL, è uno strumento importante per garantire la sostenibilità dell’eredità della SCSL e garantire che gli obblighi della SCSL, come la protezione dei testimoni e la gestione degli archivi, siano adeguatamente soddisfatti. Si distingue anche in quanto memoria viva e guardiana: non commettere crimini di diritto internazionale e non corrompere i testimoni, per il timore di affrontare la giustizia la si nega ad altri.

“La Corte Speciale Residuale ha bisogno di sostegno per consolidare l’impatto della Corte Speciale e per assicurare che la sua promessa viva a lungo nel futuro. Per questo motivo, NPSG e PRNTT sollecitano fortemente la comunità internazionale, e in particolare gli stati che sono stati amici della Sierra Leone negli anni, al fine di garantire che la Corte Speciale Residuale abbia i necessari finanziamenti per rispondere a queste funzioni essenziali e a garantire che l’eredità della SCSL non vada perduta. Questo alla fine è il più grande tributo che ognuno di noi può dara alla Corte Speciale per la reale differenza che ha fatto per la vita di tante persone in Sierra Leone e non solo”.

NPSG e la Sierra Leone
NPSG ha un impegno di lunga data con la Sierra Leone, tra cui un programma di ampio raggio nel paese dal 2000 al 2004 che è stato iniziato per contribuire al processo di responsabilità per le violazioni del diritto penale internazionale. Tale programma ha contribuito alla creazione e al funzionamento della Corte Speciale e per rafforzare la capacità della società della Sierra Leone di affrontare le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, con particolare attenzione alla sensibilizzazione e mappatura del conflitto. Negli ultimi anni, NPSG ha lavorato in Sierra Leone sulle questioni della CPI, tra cui l’attuazione della legislazione e l’organizzazione di seminari e tavole rotonde, nonché sulle MGF. NPSG proseguirà il suo impegno in Sierra Leone per facilitare il governo e le parti locali interessate partecipando e influenzando i processi per il mantenimento dello stato di diritto, della pace e della stabilità.

Per maggiori informazioni, contattare Alison Smith all’indirizzo email: asmith@npwj.org o al numero di telefono: +32-2-548-3912 o Nicola Giovannini a ngiovannini@npwj.org o +32-2-548-3915. Visita anche il nostro sito www.npwj.org