I leader della società civile bahreinita a L’Aja per chiedere supporto internazionale per fermare la repressione e promuovere il rispetto dei diritti umani in Bahrein

L’Aja, Paesi Bassi - 20 novembre 2012

 
Il 19 novembre 2012, una delegazione della società civile bahreinita e di organizzazioni per i diritti umani si è riunita a L’Aja per incontrare i rappresentanti degli Stati e della società civile internazionale. Lo scopo dell’incontro è quello di puntare i riflettori sul peggioramento della situazione dei diritti umani in Bahrein.

Per l’occasione, Non c’è Pace Senza Giustizia ha organizzato una conferenza stampa “Quale attribuzione di responsabilità per le atrocità e le persecuzioni in Bahrein?” nel contesto dell’Assemblea degli Stati Parte (ASP) della Corte Penale Internazionale (CPI) oggi alle 10 (sala Everest 1 al World Forum).

I membri della società civile e delle organizzazioni per i diritti umani del Bahrein hanno portato le loro testimonianze circa esperienze personali di violazioni, incluse la detenzione e maltrattamenti durante la custodia, hanno condiviso le speranze per una futura società democratica e hanno promosso l’implementazione delle raccomandazioni della Commissione d’Inchiesta Indipendente del Bahrein (BICI – Bahrain Indepentent Commission of Inquiry) e della Revisione Periodica Universale (UPR – Universal Periodic Review).

Tra i presenti vi erano attivisti dei diritti umani e leader dell’opposizione, privati della cittadinanza la scorsa settimana poiché accusati di ‘minacciare la sicurezza dello stato’, ed altri che sono stati imprigionati e torturati per il loro impegno per i diritti umani. Tra i relatori:

 

  • Khalil Al Mazooq, Vice-presidente del Parlamento dimessosi dalla carica, leader dell’opposizione parlamentare e capo dell’ex gruppo parlamentare di maggioranza (Al-Wefaq);
  • Nada Dhaif, a capo di BRAVO (una ONG costituita da medici e da altri professionisti arrestati e torturati);
  • Maryam Al Khawaja, Capo ad interim del Bahrein Centre for Human Rights;
  • Hameed Al Moulla, Presidente dell’ordine degli avvocati del Bahrein.

 


 
Bahrein, un anno dopo
La visita della delegazione della società civile si svolge ad un anno dalla pubblicazione del Rapporto della BICI ed a 6 mesi dalla adozione della UPR, che conteneva 176 raccomandazioni - inclusa la ratifica dello Statuto di Roma della CPI. La BICI è stata creata il 29 giugno 2011 ed era incaricata di investigare e riportare gli eventi accaduti in Bahrein dal febbraio 2011. Il rapporto finale del BICI è stato pubblicato e presentato al Governo del Bahrein il 23 novembre 2011. Un anno dopo, le autorità non hanno implementato molte delle raccomandazioni del BICI; non solo le violazioni dei diritti umani continuano, ma aumentano addirittura  di numero e di ampiezza.
Le violazioni riguardano maltrattamenti durante la custodia, tortura sistematica, uso eccessivo della forza compreso l’utilizzo di lacrimogeni e la soppressione delle manifestazioni pacifiche. In questa situazione preoccupante, perfino i bambini sono oggetto di violenze: sin dalla pubblicazione del rapporto BICI 12 bambini sono stati uccisi. Inoltre, le autorità hanno effettuato temporanei blocchi di Alekr e di altri paesi famosi per le proteste quotidiane. Anche la società civile bahreinita e gli attivisti per i diritti umani sono sempre più di frequente nel mirino della repressione e dal 7 Novembre 2012 a 31 bahreiniti è stata revocata la cittadinanza in maniera del tutto illegale e contraria alla Costituzione e alla legge del Bahrein.

Ad un anno dalla pubblicazione del rapporto BICI, ci sono ancora 1800 persone prigioniere di coscienza, circa 80 delle quali con un’età inferiore ai 18 anni. Inoltre, più di 100 persone, delle 2535 che erano state licenziate illegalmente, non sono ancora state reinserite e la maggioranza di coloro i quali sono stati re-integrati lo sono stati con condizioni contrattuali peggiori e/o ad un livello inferiore. Sono stati inoltre costretti a firmare documenti in cui dichiarano di non partecipare mai più a nessuna attività politica.

La responsabilità di queste violazioni non è stata ancora attribuita né a livello nazionale né a livello internazionale, soprattutto per quelle identificate dal rapporto BICI. Nell’ultimo anno, l’attenzione mediatica internazionale si è allontanata dal Bahrein. Ciò è dovuto soprattutto all’assunzione da parte del governo del Bahrein di 13 agenzie di relazioni pubbliche con l’obiettivo di creare un progresso di “facciata”.
 
Per ulteriori informazioni e/o interviste, contattare GCC Law and Media:

 
Geraldine Coughlan +31 6209 808 59
Richard Walker +31 6204 713 88
 
Documentazione
 
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•     Scarica le biografie dei Membri della Delegazione della Società civile Bahreinita a L’Aja (in inglese).
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