Dichiarazione di Non c’è Pace Senza Giustizia alla 13ma Assemblea degli Stati Parte della CPI

Enunciata da Alison Smith, Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale, New York, 15 dicembre 2014


 

Signor Presidente, Eccellenze, Signore e Signori,
 
È per me un onore rivolgermi a questa Assemblea degli Stati Parte dello Statuto di Roma della Corte Penale Internazionale a nome di Non c’è Pace Senza Giustizia. Per cominciare, vorremmo esprimere il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine per il lavoro e il ruolo di guida dell’Ambasciatore Intelmann e del Giudice Song, attuali Presidenti rispettivamente dell’Assemblea e della Corte, e le nostre congratulazioni al Ministro Kaba per la sua nomina a Presidente dell’ASP. Confidiamo nel continuare a lavorare con voi negli anni a venire, nel nostro comune impegno a migliorare il lavoro della Corte e dell’Assemblea al servizio delle vittime e delle comunità colpite da conflitti armati e da sollevazioni politiche.
 
Signor Presidente, quest’anno – come gli anni passati – vede un reale bisogno per gli Stati Parte di continuare a sostenere e difendere l’integrità dello Statuto di Roma. Come Assemblea e in quanto Stati che hanno fondato tale sistema di giustizia penale internazionale, avete la responsabilità di sostenerlo e di assicurare che funzioni efficientemente ed efficacemente. Nel fare ciò, dovreste sempre tenere fermamente a mente l’obiettivo a lungo termine: quali azioni possiamo compiere ora per aiutare la CPI ad adempiere al suo mandato di fornire giustizia e risarcimento, sia in questo momento che nel lungo periodo.
 
Tra le altre cose, questo significa trovare il modo per aiutare la Corte a snellire il suo bilancio, assicurandosi allo stesso tempo che possieda le risorse di cui ha bisogno. Significa adottare un linguaggio forte sulla cooperazione e supportare strumenti per promuoverla, tra cui linee guida sui contatti non essenziali e un meccanismo pilota di coordinazione delle autorità nazionali. Significa rafforzare le attività di sensibilizzazione (Outreach) sia a livello delle politiche che nel regolare bilancio della Corte. Significa sostenere la Corte nel diventare un’istituzione attiva sul campo, vicina alle persone coinvolte dal suo lavoro, fatto che aiuterà ad ottenere efficienza e ad aumentare l’impatto del lavoro della Corte. Più ampiamente, ciò comprende supportare gli sforzi come quelli per riferire alla Corte la situazione in Siria.
 
Signor Presidente, come sempre apprezziamo la proficua relazione tra gli Stati, la Corte e la società civile e cogliamo questa opportunità di condividere con voi le nostre opinioni. Incoraggiamo questa Assemblea ad ascoltare attentamente i nostri colleghi kenyoti nei loro interventi, durante questo dibattito generale e nelle discussioni formali ed informali tenute durante l’Assemblea. Essi rappresentano l’anima delle vittime e della comunità del Kenya e possono fornirvi il quadro reale dell’impatto degli ostacoli che si stanno affrontando nei procedimenti e sicuramente in questa Assemblea. La voce della società civile nei paesi coinvolti nel lavoro della CPI è critica per le vostre discussioni.
 
Signor Presidente, quest’anno segna il venticinquesimo anniversario dell’adozione della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia. La CDI è un’importante pietra miliare nella protezione dei diritti umani dei bambini, non ultimo per il suo riconoscimento del bambino come possessore di diritti, ed è un importante punto di riferimento per la Corte Penale Internazionale e per quest’Assemblea. La CDI, della quale voi tutti siete Stati Parte, richiede che consideriate gli interessi dei bambini al primo posto nel prendere decisioni che abbiano impatto su di essi. Come sapete, i bambini sono sproporzionatamente colpiti dai conflitti armati e dalle sollevazioni politiche. Sono vittime dirette dei crimini, vittime indirette in quanto il loro tessuto sociale viene lacerato e vengono obbligati a diventare autori di alcuni dei più gravi reati che possiamo immaginare. L’UNICEF stima che più di tre milioni di bambini siriani siano colpiti dal conflitto, che continua ad aggravarsi in parte a causa dell’impunità. I bambini costituiscono un’ampia percentuale della popolazione in ognuno dei paesi sotto valutazione della CPI e nei paesi sottoposti a esame preliminare. Le decisioni che prendete hanno un effetto e un impatto su tutti questi bambini. Vi sollecitiamo a tenere tutto questo a mente nelle vostre discussioni e nel prendere decisioni durante le prossime settimane.
 
Grazie.

 

 
NPWJ and the ICC
NPSG, che è uno dei membri della Coalizione di ONG per la Corte Penale Internazionale (CICC) e che è stata una delle organizzazioni in prima linea nel promuovere la realizzazione e l’entrata in vigore della Corte Penale Internazionale permanente (CPI) e continua a lavorare per la sua ratificazione universale, ha partecipato a tutte le sessioni dell’ASP fin dalla prima nel 2002, anno in cui la CPI è stata istituita.
 
Per maggiori informazioni, si prega di contattare Alison Smith (Consigliere Legale e Direttore del Programma sulla Giustizia Penale Internazionale) all’indirizzo asmith@npwj.org o Nicola Giovannini (Coordinatore dell’Ufficio Stampa) all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al +32-2-548-3915.