Non c’e Pace Senza Giustizia: "Dal Parlamento Europeo un appello chiaro a bandire le Mutilazioni Genitali Femminili in quanto violazione dei diritti umani"

Roma, 24 marzo 2009

Dichiarazione di Sergio Stanzani e di Niccoló Figa-Talamanca, Presidente e Segretario dell'associazione radicale Non c’è pace senza giustizia:
 
"Approvando oggi a larga maggioranza il rapporto della deputata Cristiana Muscardini (UEN) sulle mutilazioni genitali femminili (MGF) che riafferma la sua posizione di condanna ferma delle MGF come violazione dei diritti umani fondamentali delle donne e delle bambine, il Parlamento europeo lancia un appello chiaro a bandire questa pratica nell'Unione europea, respingendo qualsiasi tipo di medicalizzazione della pratica «che significherebbe soltanto giustificare e accettare la pratica della mutilazione genitale» nel territorio dell'UE e sollecitando l’attuazione di una strategia comune integrale e dei piani d’azione per consentire alle vittime reali e potenziali di ottenere una valida protezione.
 
L'associazione radicale Non c’è pace senza giustizia insieme al Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, si rallegrano che con questo voto il Parlamento europeo esorti l’Unione europea e gli Stati membri a considerare come reato qualsiasi forma di MGF e, attraverso l’adozione di disposizioni legislative specifiche sulle MGF oppure in base alla vigente legislazione, a perseguire, condannare e punire chiunque metta in atto tali pratiche, anche qualora tale reato sia stato commesso al di fuori delle loro frontiere.
 
Non c’è pace senza giustizia, che da anni conduce iniziative in Africa per l’eliminazione delle MGF ritiene fondamentale l’importanza dello strumento legislativo nella lotta alla pratica. Proprio in virtù degli incoraggianti passi avanti che si sono avuti da questo punto di vista negli ultimi anni, con l'adozione di leggi che proibiscono le MGF e di campagne d'informazione ad ampio raggio per prevenire la pratica, l’Unione europea deve rafforzare il suo sostegno nei confronti di tutte quelle donne che combattono una battaglia quotidiana per sfidare e eradicare questa pratica dannosa e per il rispetto dei loro diritti.
 
Il voto di oggi a Strasburgo é un segnale importante che l'Unione europea invia a queste donne: le mutilazioni genitali femminili non deveno essere difese con il pretesto della "cultura" o della "tradizione", ma devono essere trattate esplicitamente come una violazione dei diritti umani e che come tale devono essere affrontate. Se riusciremo a tenere alta la mobilitazione e la pressione politica per consolidare e trasformare gli impegni e le iniziative migliori presi a livello nazionale e regionale in una strategia politica stabile, coerente e condivisa da tutti i paesi interessati dalle MGF, avremo l’effettiva possibilità di bandire una volta per tutte questa pratica".
 
Per maggiori informazioni si prega di contattare: Carla Caraccio, tel: +39 06 689 79 262 - Nicola Giovannini, email: ngiovannini@npwj.org - tel: + 32 2 548 39 14.