Siria : Il Partito Radicale, NPSG e NTC chiedono intervento della Corte Penale Internazionale

Bruxelles, Roma – 1 Agosto 2011

 
Il Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito (PRNTT) e le associazioni radicali Non c'è Pace Senza Giustizia (NPSG) e Nessuno tocchi Caino (NTC), condannano fermamente gli attacchi e gli spargimenti di sangue che negli ultimi mesi hanno ucciso centinaia di siriani. La violenza esercitata contro i cittadini che lottano per il rispetto dei propri diritti è del tutto ingiustificata, senza precedenti e inaccettabile, tanto da richiedere che i responsabili siano chiamati a risponderne.
 
La situazione in Siria costituisce chiaramente una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, soprattutto perché dà coraggio ai regimi che, nella regione, intendono sedare la sete di democrazia dei propri popoli attraverso l'uso della forza. Il Presidente Bashar al-Assad ha lasciato intendere con assoluta certezza che non intende fermarsi, ma piuttosto continuare la repressione fino a quando tutta l’opposizione al suo regime non sarà schiacciata. L’impunità del regime di al-Assad può solo incoraggiare ulteriore violenza.
 
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve riconoscerlo e deve agire: deve farsi carico delle proprie responsabilità e deferire, alla luce del capitolo VII della carta delle Nazioni Unite, la situazione siriana al Procuratore della Corte Penale Internazionale (CPI). Allo stesso modo, la comunità internazionale è chiamata a dare il suo pieno supporto per un'indagine da parte della stessa CPI, ivi incluso ogni tipo di assistenza alle vittime.
 
All’inizio del mese, il consigliere speciale delle Nazioni Unite per la prevenzione del genocidio aveva già affermato che atti come quelli accaduti ad Hama, quando vengono commessi nell’ambito di un diffuso o sistematico attacco contro la popolazione civile, equivalgono a crimini contro l’umanità e possono integrare altre fattispecie di crimini contemplati dal diritto internazionale. Questi atti devono essere immediatamente accertati e indagati da un'istituzione indipendente e imparziale, come la CPI.
 
Anche adesso, il procuratore della CPI dovrebbe monitorare gli eventi in corso in Siria, in modo da essere pronto nel caso in cui la Corte venga investita della competenza di giurisdizione su questi fatti. Questo è un punto cruciale per serbare informazioni sui crimini potenzialmente commessi in questo momento e informare i cittadini che si tratta di una condotta inaccettabile, per cui ci saranno conseguenze. Se, come noi sospettiamo, dall’indagine emergeranno prove evidenti che sono stati commessi crimini contro l'umanità da parte del regime, coloro che ne portano la responsabilità devono essere processati in tutta trasparenza da un tribunale.
 
Il popolo siriano non può aspettare: la comunità internazionale e la PI devono agire adesso. Devono farlo non solo per i cittadini siriani ma per quelli di tutti i Paesi della regione il cui sogno, tanto atteso, di vivere in una società democratica nel pieno rispetto delle leggi e dei diritti umani, possa finalmente realizzarsi. La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per assicurare che le azioni di un tiranno non distruggano le speranze, i sogni e il futuro di un'intera regione. 
 
 
For further information, contact Sabrina Gasparrini on sgasparrini@npwj.org or Nicola Giovannini on ngiovannini@npwj.org or +32-2-548-3915.