Sudan: NPSG e il Partito Radicale condannano l’arresto arbitrario dell’avvocato dei diritti umani Amin Medani, chiedendo il suo rilascio immediato

Bruxelles – Roma – New York, 8 Dicembre 2014


 
Sabato 6 dicembre 2014, il Dott. Amin Mekki Medani, rinomato attivista per I diritti umani e presidente della confederazione della Società Civile del Sudan, è stato arrestato a Karthoum insieme ad altre persone dai Servizi di Sicurezza e di Intelligence sudanesi. Gli arresti sono avvenuti in seguito al loro ritorno da Addis Abeba, dove avevano firmato un appello dal titolo “dichiarazione politica sull’istituzione di uno stato di cittadinanza e democrazia”. La Dichiarazione – la prima a riunire forze di opposizione, partiti politici e organizzazioni della società civile dopo discussioni durate più di un anno – impegna i firmatari ad avere come priorità quella di porre una fine alle guerre e ai conflitti e di lavorare per creare uno stato basato su principi di democrazia e cittadinanza in Sudan.
 
Dichiarazione di Niccolò Figà-Talamanca, Segretario Generale di Non c’è Pace Senza Giustizia:
 
“Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) e il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT) condannano fermamente l’arresto arbitrario e la detenzione dell’illustre attivista dei diritti umani, Dott. Amin Mekki Medani. Insistiamo affinché le autorità sudanesi assicurino il suo rilascio immediato e senza condizioni. Ricordiamo a coloro che lo tengono in custodia la necessità che lui e gli altri detenuti vengano trattati in maniera umana e adeguata, in conformità alle norme del diritto internazionale.
 
“Esprimiamo la nostra solidarietà al Dott. Medani e elogiamo il suo impegno legittimo per porre un termine ai conflitti che infiammano diverse regioni del Sudan (Darfur, Kordofan Meridionale e Nilo Blu) e per la formazione di istituzioni trasparenti, basate sullo stato di diritto. Conosciuto a livello internazionale, ha dedicato la sua intera vita alla promozione di giustizia, accountability, diritti umani e riforme democratiche in Sudan.
 
“Questi arresti sono l’ennesima dimostrazione delle misure repressive che il governo del Sudan adotta contro coloro il cui unico “crimine” è quello di sostenere apertamente e pacificamente riforme democratiche e rispetto dei diritti umani in Sudan. È inoltre anche un promemoria significativo del fatto che il regime sudanese, con a capo Omar al-Bashir (soggetto a un mandato di arresto della CPI per i crimini commessi in Darfur), non si sta impegnando seriamente nel dialogo per ricercare soluzioni pacifiche.
 
NPSG e il PRNTT esortano le autorità sudanesi affinché mettano una fine a questi atti intimidatori e alle minacce contro gli attivisti dei diritti umani e i leader dell’opposizione. Una reale transizione democratica in Sudan sarà raggiunta soltanto se tutti coloro che si stanno impegnando a portare avanti un dialogo pacifico e nonviolento saranno liberi di contribuire pienamente al processo di riforma, senza paura di rappresaglie”. 
 

Per maggiori informazioni, si prega di contattare Alison Smith, Consigliere Legale e Direttore del Programma di Giustizia Penale Internazionale di NPSG, all’indirizzo email asmith@npwj.org, oppure Nicola Giovannini (coordinatore dell’ufficio stampa) all’indirizzo ngiovannini@npwj.org o al numero +32 2 548 39 15.