UNHRC / Bahrain: Dichiarazione di Ali Alaswad a nome del Partito Radicale

Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, 28a sessione, Ginevra, 9 marzo 2015


 
Durante la 28a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti  umani tenutasi a Ginevra, Ali Al Aswad, ex parlamentare del Bahrain e membro del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale and Transpartito (PRNTT), ha fatto una dichiarazione per mettere in luce la campagna di repressione in corso in Bahrain contro i difensori dei diritti umani e i leaders dell’opposizione.
 
 
Il mio nome è Ali Alaswad, sono un ex membro del parlamento bareinita e parlo a nome del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, di cui sono membro.
 
Sig. Presidente, il Bahrain è stato un abituale argomento di discussione negli ultimi 4 anni in questo Consiglio a causa della scarsità dei diritti umani in esso esercitati. Sfortunatamente la situazione non sta cambiando, come dimostrano i trattamenti riservati ai suoi impavidi difensori dei diritti umani.

In Bahrain siamo fortunati ad avere molti leaders per i diritti umani pronti a mettere a rischio la loro libertà e la loro stessa vita pur di parlare contro la repressione.
 
Negli anni ‘70 era inaccettabile parlare di diritti umani, ma il coraggio dei nostri leaders è stato così considerevole che oggi addirittura il Governo pretende che essi vengano rispettati.
 
Ma c’è un divario tra la loro retorica e la realtà, e spetta ai membri di questo Consiglio colmare tale lacuna.
 
Sig. Presidente, lei conoscerà Mr Nabeel Rajab, il difensore dei diritti umani più prominente nel Bahrain. Sarebbe stato presente lui oggi a fare questo intervento, se l’ultimo provvedimento preso nei suoi confronti non fosse stato quello di vietargli di viaggiare.
 
Negli scorsi anni Mr. Rajab è stato sottoposto a continue molestie, imprigionamenti e tentativi di azzittirlo. Appena rilasciato per una condanna, ne stavano già preparando un’altra contro di lui.
 
Al momento è sotto custodia cautelare per un solo tweet. Nella stessa situazione si trova il politico dell’opposizione, Sayeed Jamal Kadhem, il quale sta scontando una condanna di 6 mesi per aver parlato attraverso un tweet.
 
Sig. Presidente, voglio portare l’attenzione del Consiglio sulla situazione di Sheikh Ali Salman, il Segretario Generale di Al Wefaq, la principale organizzazione dell’opposizione in Bahrain. Il sig. Salman è in custodia cautelare da fine dicembre 2014 e sta affrontando false accuse, tra cui quella di incitamento alla violenza.
 
Egli è il principale sostenitore delle proteste pacifiche e non violente nel Bahrain e ha costantemente condannato qualsiasi forma di violenza. 
 
La sua detenzione è un chiaro segnale che il Bahrain vuole zittire il dissenso politico e che non ha alcun rispetto per i difensori dei diritti umani.
 
Il rispettabile Alto Commissario, così come cinque esperti speciali, si è appellato per il suo rilascio, ma Mr Salman è ancora detenuto.
 
Sig. Presidente, la nostra richiesta a questo Consiglio è quella di fare ogni tentativo possibile per proteggere i difensori dei diritti umani in Bahrain. La libertà di espressione e di opinione è un diritto di tutti i cittadini e in Bahrain non dovrebbe essere diverso. 
 
Una pace duratura in Bahrain dipende dalla capacità di leaders pacifici come Mr. Rajab e Mr. Salman di avere un ruolo attivo nel processo politico.
 
Grazie. 
 

 
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Il progetto di Non c’è Pace Senza Giustizia in Bahrein 
Non c’è Pace Senza Giustizia (NPSG) supporta le organizzazioni e gli attivisti per i diritti umani bahreiniti nel loro sforzo di promuovere una riforma politica non violenta e democratica in Bahrein. Si concentra nell’assistenza dei difensori e dei promotori di diritti umani al fine di assicurare un’attribuzione di responsabilità effettiva ed autentica, per le violazioni dei diritti umani passate e presenti, anche tramite presenza, monitoraggio e documentazione.

 
 
Per ulteriori informazioni contattare Gianluca Eramo all'indirizzo geramo@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3912 oppure Nicola Giovannini all'indirizzo ngiovannini@npwj.org oppure al numero +32-2-548-3915.